Vittorio Feltri, il tumore al seno non lo ferma. Lavora tutti i giorni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vittorio Feltri e l’intervento per il tumore al seno: “Dopo l’operazione sono andato a lavorare”

Vittorio Feltri

Il Direttore editoriale di Libero si racconta tra il lavoro, la malattia e i suoi ricordi di gioventù.

All’alba dei suoi quasi 80 anni, il giornalista e consigliere della Regione Lombardia Vittorio Feltri esprime come vi sia una sorta di razzismo verso i vecchi, un tempo rispettati, compreso sé stesso. Ma oggi le cose, secondo lui, sembrano diverse.

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Oggi c’è il giovanilismo, tutti vogliono essere più giovani e, automaticamente, si è diventati razzisti verso i vecchi, considerati rompiscatole, occupatori di spazio.

Per Feltri, questo atteggiamento avviene anche sul suo posto di lavoro. I giovani che lavorano a Libero, stando alle sue dichiarazioni del giornalista, lo rispettano ma al tempo stesso lo sopportano.

Lavoro: niente ferie per 40 anni

Nell’intervista, Feltri racconta di non aver mai preso un giorno di ferie in 40 anni di lavoro. Ogni giorno, infatti, si trova su Libero un articolo firmato da lui.
Continua anche a leggere i giornali, circa sette o otto al giorno. Li legge però con noia, e li ritiene utili solamente “perché sono un termometro della società“.

vittorio feltri
Vittorio Feltri

Gli strascichi dell’operazione: “Ho meno appetito di prima”

Feltri è stato operato di cancro al seno, e racconta: “Il tumore al seno è stata una piccola cosa. Dopo l’operazione, mi sono rivestito e sono andato al giornale a scrivere un pezzo“.

Afferma che, dopo l’operazione, il suo appetito è diminuito. Mangia meno, ma beve uguale: mezzo bicchiere di vino bianco prima di pranzo e cena. A cena massimo un bicchiere e mezzo di rosso e, dopo cena, un dito di whisky.

Anche il suo sonno non ha risentito dell’intervento a cui si è sottoposto: “Dormo 11 ore: vado a letto alle dieci e mi alzo alle nove. Senza sonniferi, gocce, niente. Poi vado in ufficio e mi metto a scrivere“.

I ricordi dell’esame di maturità

Feltri racconta di come non fu facile, per lui, studiare e prendere il diploma. “Ho studiato da privatista con un monsignore, perché papà morì che avevo sei anni e dovetti andare a lavorare“. Dopo aver messo da parte dei soldi, a 18 anni iniziò a studiare per la licenza liceale.

Presi ottimi voti nelle materie letterarie, ma quando arrivai a Fisica e Chimica, confessai subito, ai due giovani professori, che non sapevo niente. Dopo quattro giorni, vado a vedere i risultati e leggo: Feltri Vittorio – Maturo. Ne sono ancora commosso“.

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ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2023 12:30

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