Il successore della regina Elisabetta II non piace: su 15 paesi, 6 vorrebbero diventare repubbliche.
Re Carlo III sarà incoronato re d’Inghilterra sabato 6 maggio, con il primato di essere l’erede al trono britannico più anziano. Ma non tutti sono contenti del nuovo sovrano. Quest’ultimo, capo della chiesa Anglicana e sovrano del Regno Unito, non è molto popolare tra i paesi del Commonwealth. Tra questi, ce ne sono sei che passerebbero velocemente ad essere repubblica, se si tenesse un referendum.
Poca simpatia per il nuovo monarca: gli abolizionisti arrabbiati
Il Times riporta un sondaggio di Lord Ashcroft, in base a cui gli elettori del Commonwealth sono divisi in cinque gruppi: realisti convinti, monarchici tradizionali, pragmatici neutrali, repubblicani moderni e abolizionisti arrabbiati.
Questi ultimi sono il gruppo più numeroso e rappresentano il 25% dei cittadini di tutti Paesi del Commonwealth. Essi non appoggiano in alcun modo i reali, compresi Duca e Duchessa di Sussex, Henry e Megan. Al secondo posto i realisti convinti (23%), che vedono nella monarchia la principale fonte di stabilità del proprio Paese.
Quali sono i Paesi che non vogliono Carlo III?
Secondo lo stesso sondaggio Canada, Australia, Bahamas, Giamaica, Isole Salomone e Antigua e Barbuda diventerebbero repubbliche se ci fosse un referendum. Nonostante questo dato, la maggior parte dei paesi del Commonwealth voterebbe per rimanere monarchie costituzionali, specie se si parla dell’isola di Tuvalu.
L’isola di Tuvalu, nell’Oceano Pacifico, ha appena 11mila abitanti e una superficie di circa 10 miglia quadrate. Dei suoi elettori, il 71% voterebbe per rimanere monarchia costituzionale, rendendo l’isola di Tuvalu il Paese del Commonwealth più fedele alla famiglia reale inglese.
La situazione, in Inghilterra, non è del tutto positiva, con solo il 57% dei votanti che terrebbe la monarchia. Lo Stato più repubblicano, invece, sono le Isole Salomone, con i 59% dei votanti favorevole ad abolire la monarchia.
