Agcom ha dato il via allo smantellamento delle cabine telefoniche: mantenute solo le postazioni dove non arriva la rete.
Sebbene non vengano più utilizzate da diversi anni mai, dopo l’esordio dei cellulari, adesso è ufficiale: dovremo dire addio alle vecchie e care cabine telefoniche. Dopo una consultazione pubblica che ha trovato in larga misura d’accordo tutti gli operatori, le 16mila postazioni telefoniche pubbliche per le strada saranno progressivamente rimosse.
L’Autorità garante per le comunicazioni ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico. Da oggi potrà quindi iniziare a rimuoverlo, anche se in maniera graduale e riservando il mantenimento delle cabine solo in alcune postazioni dove non arriva la rete, e nei luoghi che svolgono una funzione sociale come: ospedali, caserme o carceri.
I dettagli sulla rimozione delle cabine
Tim quindi potrà decidere autonomamente se continuare a offrire il servizio, alle condizioni economiche ritenute più opportune. Il processo di dismissione delle cabine telefoniche pubbliche stradali e di quelle ubicate nei rifugi di montagna sarà subordinato alla verifica di un’adeguata copertura radiomobile.
Per le postazioni situate in zone non coperte dal segnale radiomobile, sarà avviato un tavolo tecnico per verificare eventualmente le soluzioni funzionali alla successiva rimozione. Gli utenti tuttavia verranno informati sia sulla localizzazioni delle cabine che sulla loro eventuale rimozione.
Almeno il 75% delle postazioni di telefonia pubblica continuerà a essere accessibile agli utenti con disabilità con le stesse caratteristiche in termini di funzionalità riservate agli altri utenti.
