Con l’apertura del testamento dell’ex premier, c’è anche stato il crollo di Fininvest in borsa.
I figli della prima moglie di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio, hanno ottenuto il controllo di Fininvest con il 53% delle azioni. Leggendo il testamento del Cavaliere, è evidente che “nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest“. Si tratta comunque di un grande passo in avanti, considerando che prima della morte di Berlusconi i due figli maggiori avevano “solo” il 7,65% di Fininvest. Un’eredità di un testamento che, per la sua enorme portata, ha fatto crollare in borsa Fininvest.
Fininvest prima della morte del Cavaliere
Prima di passare a miglior vita, Silvio Berlusconi aveva circa il 61% di Fininvest tramite le holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava. A sua volta, Fininvest aveva il 53% di Mondadori, il 50% di Mfe e il 30% di Banca Mediolanum. Il restante 40% circa era diviso in toto tra i cinque figli del Cavaliere. Marina e Pier Silvio possedevano il 7,65%, rispettivamente tramite le holding Italiana Quarta e Italiana Quinta. Un altro 21% era di contenuta dentro la holding Italiana Quattordicesima, partecipata in maniera eguale dagli altri 3 figli di Berlusconi, avuti con Veronica Lario.
È noto che, prima di morire, Berlusconi avesse depositato presso il notaio Roveda 3 testamenti differenti. Il primo, che risale al 2006, parla della parte di eredità da lasciare ai figli Marina e Pier Silvio, per poi dividere il resto tra i figli avuti con Veronica. Il secondo testamento, del 2020, Berlusconi aggiunge il lascito di 100 milioni al fratello Paolo. Infine, l’ultimo testamento del gennaio 2022, in forma di lettera, che parla del lascito per Marta Fascina e per Marcello Dell’Utri.
