La camorra diventa social: i clan arruolano i ragazzini su TikTok
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Direttore: Alessandro Plateroti

La camorra diventa social: i clan arruolano i ragazzini su TikTok

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La mafia starebbe penetrando, alla luce del sole, sulle principali piattaforme presenti negli smartphone delle nuove generazioni.

La camorra sbarca sui social o, peggio, ci è già presente? Per rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro allo scorso 9 luglio, giorno dell’aggressione a Salvatore Tramontano. Meglio conosciuto come ‘o munacone a Secondigliano, l’uomo era molto famoso su TikTok per alcuni video in cui dava consigli utili ai carcerati, ed è stato colpito con una coltellata alla testa mentre si trovava in piazza Zanardelli, da sempre parte della roccaforte del clan di Lauro. Tramontano è morto 4 giorni dopo all’ospedale Cardarelli a causa della ferita riportata dopo l’aggressione.

Il caso del TikToker di Secondigliano è l’esempio lampante, secondo la Dia, della crescente presenza della mafia su internet e sui social network. La provincia di Napoli, in particolare, è una delle più colpite dalla diffusione della camorra sul web dove vengono pubblicati video che esaltano il potere criminale delle famiglie e le alleanze fra clan.

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La diffusione dei valori mafiosi

Per gli agenti, l’ostentazione delle affiliazioni anche sui social rappresenta un tentativo di spargere sul territorio gli ideali della mafia, reclutando piano piano sempre più giovani impressionabili delle periferie a rischio. I minori, infatti, sono sempre più coinvolti nelle attività della camorra e diventano spesso protagonisti di inchieste ed indagini.

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ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2023 13:21

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