Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ammesso di non essere stato bravo a far comprendere le sue dichiarazioni.
Nel corso della cerimonia del Ventaglio, per il tradizionale scambio degli auguri alla stampa parlamentare, Ignazio La Russa spende due parole riguardo il caso del figlio Leonardo, accusato di stupro. Intervenire sulla vicenda lo ha posto in un angolo buio, attaccato per le dichiarazioni rilasciate, e a quanto pare spesso fraintese.
La vicenda
La vicenda esce allo scoperto dopo la denuncia depositata il 29 giugno da una ragazza di 22 anni, che ha raccontato di essere stata violentata della notte tra il 18 e il 19 maggio da Leonardo La Russa.
Ascoltata dalle pm Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro, la 22enne ha ripetuto di avere avuto solo pochi “ricordi vaghi” della serata, in cui denuncia di essere stata drogata.
Al risveglio poi si è ritrovata “nuda e molto confusa” nel letto a una piazza e mezza del terzogenito del Presidente del Senato. Successivamente, la 22enne avrebbe svelato la presenza di un amico di La Russa Jr che avrebbe partecipato allo stupro. Solo a seguito delle indagini questo è stato identificato come Tommy Gilardoni.
I commenti di Ignazio La Russa
Per due settimane il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, aveva evitato di le uscite pubbliche. Ma ecco che improvvisamente rompe il silenzio, e dichiara: “È chiaro che mi dispiace, e per entrambi i ragazzi, per questa ragazza, per tutti, è una brutta vicenda”. Poi ha precisato: “Sto solo cercando di fare il padre”.
“L’ho interrogato su tutto quello che è successo”, aveva dichiarato il Presidente del Senato evidenziando il suo stato d’animo: “Sono sereno”. “D’ora in poi parlerà soltanto il nostro avvocato”, aveva aggiunto.
“Non rifarei la scelta di parlare”
Oggi in Aula però, Ignazio La Russa sostiene di non essere «stato bravo a far comprendere che, nelle mie dichiarazioni, non c’era nessun attacco alla ragazza“. Poi ha aggiunto: “Non ho mai inteso attaccare la ragazza e non sono intervenuto oltre. Ho anche parlato con Giorgia Meloni. Ma credo che se Elly Schlein avesse letto con attenzione quello che ho scritto, avrebbe capito che il mio riferimento era sulla scelta del difensore, e non della ragazza, di aspettare giorni prima di presentare la denuncia, cosa che ha reso impossibile l’esame del video”, ha continuato.
Poi però ha ribadito: “La mia convinzione di padre, tuttora esistente, è di credere a mio figlio perché un padre può anche non credere a suo figlio. Ma se crede a quello che il figlio gli racconta, non c’è niente di male che lo dica”. Con i cronisti parlamentari ha scherzato: “C’è anche una domanda che riguarda una vicenda mia familiare. Forse questa ce la potevamo anche risparmiare. Però visto che c’è, per carità!”.