Tutte le opposizioni si sono unite contro la rimozione del tetto stipendi – fisso a 240 mila euro – per chi si occuperà dell’infrastruttura.
Lo stretto di Messina è al centro di una sanguinosa polemica fra il Governo di Giorgia Meloni e le opposizioni. Il tetto di 240 mila euro agli stipendi dei manager della società Stretto di Messina Spa è stato rimosso. L’azienda è incaricata dei lavori per il famoso ponte sullo stretto.
La risposta di Elly Schlein a questa possibilità è stata durissima: “Indecenti. Dicono che i salari non si fanno per legge, eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240mila euro mentre affossano il limite minimo che chiediamo per non scendere sotto i 9 euro all’ora“.
Le dure risposte dell’opposizione
“La norma prevista nel decreto Omnibus che fa saltare il tetto di retribuzione dei componenti del consiglio di amministrazione del Ponte sullo Stretto – scrive Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde – è un insulto agli italiani, e di questo il governo e Giorgia Meloni in persona se ne devono vergognare“.
“La volontà di Meloni e Salvini di concedere una deroga al tetto degli stipendi per i vertici della società ‘Stretto di Messina Spa’ è scandalosa – commenta invece il Movimento 5 Stelle -. Lo scenario è il seguente: Reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, interventi per attenuare il costo della benzina neanche a parlarne. Questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già“.