Renzi contro il salario minimo, attacca i "populisti di sinistra"
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Renzi contro il salario minimo, attacca i “populisti di sinistra”

MATTEO RENZI

Secondo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, i salari aumenteranno solo “se si riducono le tasse sul lavoro”.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, esprime tutta la sua contrarietà per quanto riguarda il salario minimo, e in particolar modo la raccolta firme delle opposizioni. Le critiche tuttavia si rivolgono sia alla sinistra che alla destra, con parole di palese disprezzo.

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Renzi: “Populisti di destra e sinistra”

“Niente è così populista come il modo con il quale si è aperto questo dibattito”, scrive su Twitter il leader di Italia Viva. “Il campolargo, da Azione a Rifondazione comunista, passando per CGIL, PD e Cinque Stelle – prima firma Giuseppe Conte -presenta una proposta di legge per istituire il salario minimo a 9€. L’articolo 7 prevede che la Legge di Bilancio dovrà liberare risorse per questo. In soldoni: il salario minimo aumenta i salari a una parte dei lavoratori alzando le tasse agli altri”, continua.

Matteo Renzi poi prosegue affermando che la raccolta firme delle opposizioni sia inutile, puntando il dito anche contro “i populisti di destra” che sono “guidati da una premier che ha appena avuto la geniale idea di proporre una norma, quella sulle banche, della quale in autunno spero non si debba mai pentire”.

“Nessuno dice la verità”

L’attacco si riferisce soprattutto alla controproposta della maggioranza di coinvolgere il Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro – guidato dall’ex ministro Renato Brunetta – per mettere sul tavolo un testo condiviso da tutti.

Che il Cnel non serva a nulla è una delle cose su cui la politica tutta è d’accordo. Per dire: Renato Brunetta oggi è il presidente del Cnel e sette anni fa diceva: ‘il Cnel è un’etichetta sotto cui non c’è nulla di importante’. Se lo dice persino lui che lo presiede, ti immagini gli altri?”, si legge infatti nel post.

Renzi continua dicendo che “nessuno ha il coraggio di dire la verità”. Secondo lui si possono “aumentare i salari solo se si riducono le tasse sul lavoro, sia per le aziende che per i lavoratori”.

“Tutto il resto è fuffa. Se non abbassi le tasse sul lavoro, siamo condannati al derby tra due schieramenti che vanno al minimo. Inteso non solo come salario. Io ho guidato un Governo che ha aumentato i salari, a cominciare dagli 80€ e abbassato il costo del lavoro, a cominciare dall’abolizione della componente lavoro dell’IRAP: so come si fa, ma so anche che è difficile”, conclude.

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ultimo aggiornamento: 17 Agosto 2023 10:07

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