Giulia Bongiorno, ex ministro sotto Conte, ha ideato il “Codice Rosso” per le donne vittime di violenze: oggi spinge per nuove riforme.
Giulia Bongiorno è l’ideatrice del “Codice Rosso“, legge a supporto delle donne vittima di violenza firmata da Mattarella a luglio del 2019. Allora, lei era ministro della Pubblica Amministrazione sotto il premier Giuseppe Conte, mentre oggi è senatrice della Lega, senza cariche governative.
Nonostante questo, Giulia Bongiorno continua ad avere a cuore questo tema ed oggi, intervistata da Libero, ha spinto per l’introduzione di due nuove riforme: quella sulla castrazione chimica e quella sull’imputabilità, per i reati di violenza sessuale, anche per gli under 14.
Il dramma della violenza sulle donne
“La violenza sulle donne – commenta Bongiorno sulle colonne di Libero – c’è sempre stata ed è trasversale; investe tutte le classi sociali e tutte le fasce d’età. Per combatterla bisogna comprenderla, e innanzitutto distinguerla dalla violenza comune individuandone la specificità: affonda le radici nella discriminazione, in una concezione della donna come essere inferiore, oggetto, preda; ci sono uomini per i quali il consenso della donna è una questione del tutto irrilevante, anzi inesistente“.
Internet, social media e pornografia: un problema?
“Sono particolarmente attenta – prosegue la senatrice – alle criticità create dai social e da internet, anche perché ho un figlio dodicenne. Non voglio demonizzare la rete, ma, prima ancora di arrivare alla pornografia, è un dato di fatto che giochi violenti e sfide anche mortali sono all’ordine del giorno, e tutto succede a una velocità impressionante. Questo genera inevitabilmente aggressività“.
“Di certo, poi, la pornografia rappresenta un problema enorme – spiega l’ex ministro della Pubblica Amministrazione -: dà un’idea del sesso distorta, pericolosissima, sotto molteplici punti di vista, per i più giovani; genera ansia, insicurezza e un’idea del corpo femminile come carne sulla quale sfogare gli istinti più bestiali, magari facendo passare più o meno subliminalmente il concetto che la violenza può persino essere ben accetta“.
“I più giovani – afferma Bongiorno – spesso riescono agevolmente ad aggirare i divieti di accesso ai siti previsti per i maggiorenni: questi divieti devono diventare effettivi. Ovvio, comunque, che ai genitori spetta il compito di vigilare. E’ ancora una volta un problema culturale, che tuttavia chiama in causa precisi obblighi che, se disattesi, potrebbero convertirsi in responsabilità omissive genitoriali“.
Le nuove proposte: castrazione chimica ed imputabilità agli under 14
Secondo Giulia Bongiorno la castrazione chimica potrebbe essere “un utile strumento“. Il trattamento sarebbe somministrato “su base volontaria, a coloro i quali, già recidivi, dichiarano di essere incapaci di tenere a freno i propri istinti sessuali. Esiste sul tema un disegno di legge della Lega a prima firma Mara Bizzotto”.
“La Lega – conclude la senatrice – sta lavorando a una serie di proposte sulla violenza dei minori. Tra queste, voglio ricordare quella del Daspo per i minori di 14 anni. Oggi i ragazzi crescono molto in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo si acquisivano dopo. Il tema è complesso e dovremmo anche pensare alla possibilità di abbassare la soglia di imputabilità, che oggi è fissata a 14 anni“.