Continua l’emergenza migranti sulle coste italiane, l’hotspot di Lampedusa ancora al collasso: la situazione è drammatica.
Agosto è terminato con uno sbarco di 1.826 migranti, ma a settembre la situazione non è migliore. Una gran quantità di barche affollate sono arrivate a Lampedusa fino a questa notte, con oltre 2mila naufraghi. Ma a rappresentare l’ennesima tragedia in mare potrebbe essere l’imbarcazione che si è ribaltata nel Mediterraneo lunedì.
Migranti rischiano la vita
Un’imbarcazione partita da Sfax, in Tunisia, si sarebbe ribaltata in mare aperto. A confermarlo sono stati alcuni dei migranti soccorsi dal veliero Nadir di ResqShip, e sbarcati lunedì a Lampedusa.
“Ci hanno detto di aver visto circa 40 persone in acqua poche ore prima del nostro arrivo, più a ovest” riferisce Paula Gaess, coordinatrice delle comunicazioni a bordo della Nadir. “La barca si era capovolta e la gente stava urlando forte per chiedere aiuto”.
I migranti sono riusciti ad identificare anche alcune delle persone finite in mare, dal momento che erano partiti insieme da Sfax. “Non c’era alcun aiuto in vista. Li abbiamo dovuti lasciare in acqua“, hanno raccontato.
Le autorità competenti e le navi nella zona sono state contattate più volte con la richiesta di avviare una ricerca coordinata. Nella zona c’è stata già una ricognizione Osprey 2 dell’agenzia europea Frontex e della nave Ong Sea Punk 1, ma finora il relitto non è stato trovato.
Hotspot al collasso
L’hotspot di Lampedusa è al collasso, con quasi 2500 migranti. Fuori dal porto ci sono le barche in fila con a bordo chi vuole entrare in Italia.
Sono già 2.472 i migranti arrivati rispettivamente in 59 dei 68 sbarchi a Lampedusa a partire dalla mezzanotte. Sbarchi autonomi anche sull’isolotto di Lampione, dove sono giunti in 38, già recuperati da una motovedetta della Guardia costiera.
“Da settimane continuo a dire che ormai si tratta di un fenomeno epocale, con numeri non più sostenibili per la nostra isola“, dichiara il sindaco, Filippo Mannino. Poi l’appello al Governo Meloni e al ministro della Difesa, Guido Crosetto, “affinché si adottino provvedimenti di urgenza“.