Si accende la questione sui migranti irregolari, il ministro francese Darmanin dichiara: “Aiuteremo Roma a difendere le sue frontiere”.
La questione migratoria è diventata una vera e propria emergenza, un tema affrontato anche da Antonio Tajani sottolineando la necessità di un intervento tempestivo. La situazione a Lampedusa ha bisogno di una mano, e la Francia è disposta a dare il suo aiuto all’Italia. Ma chiarisce subito: “Non accoglierà i migranti irregolari”.
Emergenza migranti: la Francia in supporto dell’Italia
Il ministro degli Interni francese, Gerald Darmanin, oggi si recherà a Roma per incontrare il suo omologo Matteo Piantedosi per discutere su una soluzione comune sull’emergenza migranti. Era stato infatti il presidente francese Macron a dire che c’è un “dovere di solidarietà europea”, e che è “responsabilità dell’Unione europea, di tutta l’Unione europea, stare al fianco dell’Italia”.
Durante un’intervista alla radio Europe 1, Darmanin ha infatti assicurato il sostegno della Francia nei confronti dell’Italia, chiarendo che sarà necessario “applicare le regole europee”. “Se ci sono richiedenti asilo che hanno diritto all’asilo, che sono perseguitati per motivi politici, sono ovviamente rifugiati. E in questi casi la Francia, come ha sempre fatto, può accogliere queste persone”.
Darmanin: “No ai migranti irregolari”
Tuttavia, nella maggior parte dei casi i migranti che arrivano sulle coste italiane “provengono da Paesi come la Costa d’Avorio, la Guinea, il Gambia”, dove “non c’è una questione umanitaria”. Il ministro francese quindi, sostiene la necessità di “proteggere le frontiere esterne dell’Unione Europea e soprattutto esaminare immediatamente le richieste di asilo, e quando non sono ammissibili rimandarle nel loro Paese“.
“Non si può far passare il messaggio alle persone che vengono sul nostro suolo europeo che saranno accolte a prescindere da tutto”, prosegue Darmanin, ribadendo che comunque non è l’Italia il Paese in Europa in cui arrivano più migranti irregolari.
“Siamo il quarto Paese che accoglie di più, dopo Germania, Spagna e Austria”, ha evidenziato. A differenza di quanto fatto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Darmanin non si recherà a Lampedusa.