Si sperava in una svolta nelle indagini ma il caso della piccola Kata, la bambina scomparsa lo scorso 10 giugno, resta ancora un mistero.
La piccola Kata è scomparsa nel nulla. Il mistero della bambina peruviana, sparita dallo scorso 10 giugno, continua. In questi giorni si sperava nella svolta con le nuove analisi sul sangue ritrovato all’Hotel Astor di Firenze ma, anche questa volta, la triste verità: niente di fatto. Gli ultimi test effettuati sui rubinetti di tre stanze dell’albergo non hanno portato a niente.
Kata, il sangue sui rubinetti non è il suo
Solamente pochi giorni fa erano stati analizzati trolley e borsoni nei quali si era pensato fosse stata trasportata la bambina per portarla via dell’hotel fiorentino. In quel caso, però, nessuna traccia della piccola peruviana.
Una speranza di avere qualche informazione in più era arrivata con delle nuove analisi che avrebbero dovuto dare qualche possibile spiegazione a proposito di una certa quantità di sangue rinvenuta in alcuni rubinetti di tre stanze dell’albergo Astor.
Purtroppo, però, dopo le accurate ispezioni, un nuovo buco nell’acqua. Le tracce di sangue trovate sui rubinetti di tre stanze dell’ex hotel di via Maragliano, dove la ragazzina viveva con la famiglia e altre decine di occupanti abusivi, non appartengono a lei.
Il sangue non è di Kata e a dirlo sono i risultati degli esami genetici eseguiti dal medico legale Ugo Ricci, responsabile dell’Equipe Genetica Forense dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, incaricato dalla Procura che sta svolgendo le indagini per sequestro di persona a scopo di estorsione sulla piccola.
I risultati delle pre-consulenze genetiche, con il test del DNA, eseguite dal professor Ricci sono stati già consegnati ai pubblici ministeri titolari del fascicolo di indagine e nei prossimi giorni verranno consegnati i risultati definitivi e completi.
Si continua a cercare
Al netto dell’ennesimo buco nell’acqua nella ricerca della bambina, le indagini andranno avanti. In particolare nei prossimi giorni le squadre specializzate dell’Arma dei carabinieri eseguiranno un nuovo e più invasivo sopralluogo nell’ex Astor con la speranza di trovare nuovi possibili indizi. Inoltre, nei giorni scorsi la procura si era già mossa inoltrando una richiesta di rogatoria internazionale in Perù per sentire 13 persone che sarebbero considerate testimoni informati sui fatti.