La tragedia dell’incidente a Mestre cerca ancora una spiegazione. Tra le varie ipotesi anche quella di un guard rail non “regolare”.
Nelle prossime giornate ci saranno sicuramente notizie certe e spiegazioni che daranno modo di capire cosa sia realmente accaduto nell’incidente a Mestre che ha visto un autobus – guidato da Alberto Rizzotto – finire giù dal cavalcavia provocando una tragedia con almeno 21 morti. Attualmente sono al vaglio diverse ipotesi e uno di queste farebbe riferimento anche a dei dubbi sul guard rail. Pare, infatti, che già due anni fa fossero state eseguite delle segnalazioni a tal proposito.
Incidente a Mestre, i dubbi sul guard rail
Dai video delle telecamere che hanno ripreso quanto accaduto a Mestre, con l’autobus finito giù nel cavalcavia, l’attenzione è stata posta anche sul guard rail che non avrebbe retto e che sembrerebbe essere stato non del tutto regolare.
In modo particolare ci sono alcuni commenti avanzati dal presidente dell’Asaps che fanno capire come già da tempo ci fossero “problematiche” relative alla sicurezza. Pare, infatti, che già nel 2021 fossero arrivate segnalazioni di vari automobilisti sulle precarie condizioni del cavalcavia e il progetto del Comune. “Parliamo di ipotesi, ma da quello che abbiamo potuto accertare attraverso i nostri referenti era un guard rail a unica onda altezza metro e non tripla, come sarebbe stato necessario per il contenimento di un veicolo che può raggiungere le 18 tonnellate”, le parole all’Ansa di Giordano Biserni, umero uno Asaps.
Guard rail vecchio e basso
A suscitare i dubbi sul guard rail anche l’amministratore delegato di ‘La Linea’, l’azienda di trasporto dell’autobus precipitato, Massimo Fiorese: “Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera”.
Frasi che fanno eco a quelle che sembrano essere state le impressioni di molti riprese dal Corriere della Sera, che fanno riferimento ad una struttura “vecchia e troppo bassa”
Altro aspetto che non va sottovalutato anche il parere dell’assessore comunale ai trasporti, Renato Boraso che ha spiegato: “Nel progetto da oltre 6 milioni di euro di rifacimento del cavalcavia erano compresi anche un nuovo guard rail e la modifica del parapetto”.
Quello che è certo è che sarà compito dei periti a cui la Procura di Venezia affiderà i rilievi del caso a stabilire l’adeguatezza o meno della struttura.