Le vittime venivano costrette a digiunare per vedere Gesù, subendo orribili violenze nelle stanze della tortura.
Emerge un’agghiacciante svolta nelle indagini della “setta del digiuno” in Kenya. Secondo gli investigatori della squadra omicidi, sono state scoperte 214 stanze di tortura nella foresta di Shakahola. Alcune vittime del culto controverso del predicatore Paul Mackenzie sarebbero state costrette a digiunare “per poter vedere Gesù in paradiso”.
I corpi riesumati in Kenya
Gli ultimi dettagli rinvenuti si affiancano al ritrovamento delle 16 fosse comuni dove si pensa siano sepolti i seguaci della cosiddetta “setta del digiuno”. Secondo quanto riporta il quotidiano The Standard, i corpi riesumati nella foresta di Shakahola – nell’entroterra della cittadina turistica di Malindi – sarebbero saliti a 450.
Ritrovati strumenti di tortura
Le vittime del culto di Mackenzie avrebbero subito anche violenze estreme, tra cui quelle mortali. Nelle camere trovate dalla polizia, sono stati recuperati pezzi di stoffa e corde, insieme ad altri strumenti che sono stati descritti come “oggetti orrendi”.
Gli adepti venivano costretti a trasferirsi dalle proprie case per digiunare in queste 214 stanze di tortura, considerate come camere di sofferenza e privazione. Come racconta uno degli investigatori del governo keniano, queste persone “sono state costrette a digiunare ed è stato ordinato loro di non rompere il digiuno e di evitare di essere scoperti dagli estranei”.