C’è un testamento ufficiale, non olografo, firmato in Colombia da Silvio Berlusconi con un imprenditore che reclama la sua parte di eredità.
Novità sull’eredità di Silvio Berlusconi e il suo testamento. Ci sarebbe, infatti, un documento ufficiale firmato dal Cavaliere nel settembre 2021 in Colombia, secondo cui l’imprenditore Marco Di Nunzio, piemontese che vive in Sudamerica, avrebbe diritto ad una parte dei lasciti dell’ex Premier. A renderlo noto il diretto interessato che avrebbe depositato la documentazione in suo possesso presso uno studio notarile di Napoli lo scorso 3 ottobre.
Berlusconi, cosa è il “testamento colombiano”
Qualcuno gli ha già dato il nome di “testamento colombiano” e il motivo è chiaro. La documentazione che l’imprenditore Marco Di Nunzio avrebbe depositato presso uno studio notarile di Napoli lo scorso 3 ottobre, sarebbe stato firmato proprio in Colombia da Silvio Berlusconi, nel settembre 2021, precisamente il giorno 21.
In questo testamento speciale, l’imprenditore sostiene di essere tra gli eredi del Cavaliere. Secondo l’avvocato Erich Grimaldi che assiste Di Nunzio, infatti, tale documento “è divenuto valido a tutti gli effetti e dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria di Silvio Berlusconi”.
L’imprenditore ha sempre sostenuto di essere amico del compianto ex Premier e nel 2013 aveva provato a candidarsi alla presidenza della Regione Lombardia con la lista ‘Movimento Bunga Bunga’, esclusa dalla commissione della Corte d’appello di Milano per presunte irregolarità sulle firme.
Adesso, però, l’uomo è tornato alla carica con questa documentazione che sarebbe stata firmata il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa, a Barrio Espinal, in Colombia, e “apostolato” dalla Cancelleria del ministero degli Esteri colombiano.
Di fatto, Di Nunzio starebbe reclamando la sua parte di eredità che sarebbe anche considerevole.
La richiesta sull’eredità
Secondo il testamento nelle mani di Di Nunzio, il Cavaliere gli avrebbe lasciato il 2% delle azioni Fininvest, per un valore di circa 26 milioni di euro. Ma non solo. Berlusconi avrebbe lasciato all’amico imprenditore anche tutte le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, la nave ‘Principessa VaiVia’ e altre imbarcazioni.
Conseguenza della pubblicazione del “testamento colombiano”, l’imprenditore avrebbe anche formalizzato la diffida per i cinque figli di Berlusconi, chiedendo l’immediata immissione nel possesso dei beni.