Parole forti da parte del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu che ha promesso di fare piazza pulita di Hamas.
Ancora ostaggi, vittime e minacce nella guerra Israele-Hamas. Ora, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha deciso di usare termini forti per sottolineare come il Paese abbia intenzione di eliminare, del tutto, la minaccia terroristica islamica. Il noto leader politico lo ha fatto durante un messaggio congiunto con Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
Israele, Netanyahu deciso contro Hamas
“Ogni membro di Hamas è un uomo morto”. Queste, di fatto, le parole di Netanyahu per far capire come Israele abbia intenzione di andare fino in fondo per abbattere del tutto la minaccia terroristica dopo i terribili attacchi subiti. “Mettiamo da parte ogni altra considerazione e pensiamo ai cittadini di Israele”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro della Difesa: “Distruggeremo completamente e uccideremo Hamas, l’ISIS di Gaza. Scompariranno dalla terra, non esisteranno più, non accetteremo che bambini e neonati israeliani vengano uccisi e che tutto continui come al solito”. “Il fatto che siamo qui uniti, fianco a fianco, è un messaggio molto chiaro per il nemico e, cosa ancora più importante, è un messaggio per tutti i cittadini di Israele”.
L’operazione di terra a Gaza
Intanto si aspetta l’operazione di terra a Gaza annunciata subito dopo l’attacco. Inizialmente si pensava che Israele potesse agire nelle 24-48 ore immediatamente dopo il primo evento terroristico ma ancora oggi si sta cercando di decidere come intervenire.
L’esercito israeliano, ad ogni modo, ha confermato i preparativi per una operazione di terra a Gaza, ma ha aggiunto che “la leadership politica non ha ancora deciso”.
Secondo quanto si apprende dalla Associated Press, Israele avrebbe mobilitato 360 mila riservisti, spostando le forze ai confini con Gaza ed evacuato i residenti nei paesi e nei kibbutz vicino alla Striscia.
USA e Turchia a lavoro
Anche il resto del mondo non resta a guardare e basta quanto sta succedendo tra Israele e Hamas. Gli Stati Uniti stanno lavorando per un corridoio umanitario per i civili a Gaza. Anche la Turchia di Erdogan sembra essere piuttosto attiva e pare abbia avviato negoziati con Hamas per arrivare alla liberazione degli ostaggi, che secondo Israele potrebbero essere 150.