Bce, Christine Lagarde avverte: "Potremmo alzare ancora i tassi"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bce, Christine Lagarde avverte: “Potremmo alzare ancora i tassi”

Christine Lagarde

Lagarde raffredda gli animi già pronti ad un imminente calo dei tassi d’interesse da parte della Bce: è presto per cantare vittoria.

La Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe frenare l’entusiasmo dei mercati, e con esso anche le aspettative di riduzione dei tassi. La presidente Christine Lagarde, di recente ha evidenziato la necessità di rimanere focalizzati sull’inflazione, che sembra avere l’intenzione di crescere ancora.

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Christine Lagarde

Riduzione dei tassi? Ecco le previsioni

Gli operatori del mercato hanno manifestato aspettative divergenti: mentre c’è chi prospetta un primo taglio già a marzo 2024, gli esperti di Barclays prevedono invece una grossa sforbiciata dei tassi ad aprile, e una seconda a luglio (del 4%), terminando il 2024 al 3%.

In Europa, l’inflazione ha raggiunto il 2,9% a ottobre: un grande traguardo rispetto al 10,6% dell’anno precedente. Tuttavia, l’economia europea si mostra ancora stagnante da ben cinque trimestri, con significativi rischi di recessione.

Lagarde frena l’entusiasmo: “Non trarre conclusioni premature”

Come ha già ribadito ieri – durate un incontro al ministero delle Finanze tedesco sull’inflazione degli anni Venti in Germania – Christine Lagarde ha sottolineato la necessità di restare “concentrati sul ritorno dell’inflazione all’obiettivo e non affrettarci a trarre conclusioni premature sulla base di sviluppi a breve termine“.

Secondo la Bce, infatti, i tassi si sono mantenuti a livelli “sufficientemente restrittivi” e ha smentito le speculazioni su un possibile taglio nei primi mesi del prossimo anno. Lagarde non esclude la possibilità di nuovi rialzi, ammettendo che non ci sono segnali in questa direzione né dai salari né dalle aspettative.

La presidente della Banca Centrale europea smentisce fortemente che possa esserci un primo taglio già nei primi mesi del 2024. Ha poi aggiunto: “Abbiamo subordinato le decisioni future ai dati in arrivo, il che significa che potremo intervenire nuovamente se dovessimo riscontrare rischi crescenti di mancato raggiungimento dell’obiettivo di inflazione”.

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ultimo aggiornamento: 22 Novembre 2023 17:15

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