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Martina Gentile parla su Messina Denaro: “Ho sbagliato a volergli bene”

Matteo Messina Denaro

Arrestata per essere stata una delle “postine” di Messina Denaro, Martina Gentile rilascia alcune dichiarazioni spontanee.

Dopo la morte di Matteo Messina Denaro, l’attenzione ormai si concentra su Martina Gentile – figlia di Laura Bonafede, amante del boss – che nei giorni scorsi è stata arrestata per il suo ruolo chiave nella rete di comunicazioni mafiose. Arrivano le prime dichiarazioni della donna davanti al Gip.

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Matteo Messina Denaro

Arrestata una delle “postine” di Messina Denaro

Da sempre considerata come una figlia per Messina Denaro, Martina Gentile – figlia della maestra e amante storica del boss, Laura Bonafede – ha avuto un ruolo cruciale del complesso quadro delle attività del mafioso.

L’arresto è avvenuto mentre la 33enne si trovava a scuola, a Pantelleria, per una supplenza. La donna è stata accusata di aver favorito la latitanza di Messina Denaro, e di aver gestito lo scambio di pizzini, spesso attraverso la presenza innocua della figlia di tre anni.

Martina Gentile, definita come una delle “postine” del Padrino di Castelvetrano, incontrava regolarmente l’altra associata arrestata, Lorena Lanceri, sfruttando la loro posizione lavorativa in uno studio di architettura per facilitare gli scambi di messaggi.

Martina Gentile: “Gli ho voluto bene…”

Durante l’interrogatorio di Garanzia che si è svolto oggi nei locali del commissariato della Polizia di Stato, a Mazara del Vallo, Martina Gentile si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Tuttavia, davanti al Gip ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni spontanee per discostarsi dalla posizione del boss morto.

“Da bambina gli ho voluto bene. Ma ora ho capito di aver sbagliato“, ha dichiarato la figlia di Laura Bonafede, che oggi si trova ai domiciliari, considerando il suo ruolo di madre di una bambina di tre anni.

I contatti costanti tra Martina e il boss

Secondo i magistrati della Dda di Palermo, Martina Gentile avrebbe incontrato per mesi il boss durante la latitanza. A confermarlo sono alcune immagini girate dalla polizia (un mese prima dell’arresto di Messina Denaro), che mostrano l’auto del capomafia passare davanti casa della donna e rallentare.

Ecco che la 33enne guarda il boss davanti l’uscio, come per tenersi in contatto. Tuttavia, il materiale ottenuto inizialmente non insospettì gli inquirenti. Oggi i pm considerano la Gentileuno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione, ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di Mazara”.

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ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2023 16:40

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