Stritolata da un macchinario: cosa si cela dietro la morte di Anila?
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Stritolata da un macchinario: cosa si cela dietro la morte di Anila?

cadavere nella scena del crimine

Continuano le indagini sulla morte di Anila Grishaj, morta schiacciata da un macchinario di fabbrica lo scorso 14 novembre.

Ad un mese dalla tragedia che ha scosso la comunità di Pieve di Soligo (Treviso), le indagini portano a galla inquietati dettagli. Per la morte di Anila Grishaj, la 26enne morta stritolata da un macchinario della fabbrica in cui lavorava, vengono indagati un collega della vittima e il titolare della ditta.

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cadavere, scena del crimine

La tragica morte di Anila Grishaj

Il 14 novembre scorso, durante il suo turno di lavoro alla Bocon – azienda specializzata nella produzione di surgelati in provincia di Treviso in cui lavorava da 5 anni – Anila Grishaj è rimasta incastrata in un macchinario per l’imballaggio, che le ha schiacciato la testa.

Dai primi rilievi dopo il tragico accaduto, pare che la giovane vittima sia morta a causa dello schiacciamento delle vertebre cervicali.

La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo. Le indagini sulla morte di Anila vengono condotte dal perito del sostituto procuratore Massimo De Bortoli e i due consulenti di parte.

Le indagini sul macchinario

Al centro dei sospetti c’è un collega 23enne della vittima, ma sotto il mirino degli investigatori c’è anche il titolare della ditta in cui la 26enne lavorava ormai da 5 anni.

Sono due le ipotesi su cui premono gli inquirenti: la prima, quella di un malfunzionamento del sistema di sicurezza del macchinario, mentre la seconda riguarda il possibile errore umano sulla possibile riaccensione del dispositivo che ha finito per schiacciare l’operaia.

Cos’è successo?

Da ciò che emerge dalle indagini, Anila Grishaj aveva appena riparato il nuovo macchinario, definito di ultima generazione, che alla ditta è costato un milione di euro. L’apparecchiatura era in funzione solo da pochi mesi.

L’ipotesi prevalente per ora è quella che il collega 23enne della ragazza abbia azionato inavvertitamente il macchinario, mentre Anila era impegnata nelle verifiche del macchinario stesso, dopo averlo sistemato a seguito di un blocco del sistema.

A seguito degli allarmi attivati, Grishaj sarebbe intervenuta per risolvere il problema, per controllare se all’interno del macchinario dove pare fosse rimasto incastrato un imballaggio di cartone. Secondo quanto dichiarato dal giovane, sarebbe stata la 26enne a dargli il via libera alla riaccensione dell’imballatrice.

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ultimo aggiornamento: 15 Dicembre 2023 16:48

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