Ancora tante risposte da dare sulla strage del bus di Mestre. Ai piedi del cavalcavia l’ultimo straziante gesto per le vittime.
Sono passati diversi mesi da quel 3 ottobre 2023 durante il quale è andata in scena la strage del bus di Mestre con un mezzo de ‘La Linea’ precipitato dal cavalcavia con annesse 21 vittime. Una tragedia inaudita e per la quale non sono ancora arrivate tutte le risposte. Il dolore è ancora tanto e lo dimostra anche l’ultima serie di gesti andati in scena proprio ai piedi del luogo dove è avvenuto il triste fatto.
Strage del bus di Mestre: il gesto
Sono passati ormai tre mesi dalla triste e terribile strage del bus di Mestre con il mezzo volato giù dal cavalcavia Vempa a Marghera che ha provocato la morte di 21 persone e ben 15 feriti, eppure il dolore e i punti di domanda su quanto accaduto sono ancora all’ordine del giorno.
Come riportato da Il Gazzettino, la sofferenza per quanto accaduto è ancora tanta e a testimoniarlo è anche l’ultima serie di gesti che sono andati in scena in tutto questo lasso di tempo dalla tragedia ad oggi in cui tantissime persone hanno voluto portare un omaggio ai defunti dell’incidente.
A distanza di oltre 90 giorni, infatti, i cittadini di Mestre e Marghera stanno continuando a lasciare nel punto in cui è precipitato il pullman de “La Linea” diversi omaggi. Sono presenti tantissimi peluche, fiori e lumini tenuti costantemente accesi grazie al passaparola dei residenti.
La comunità si è stretta ancora di più dopo la terribile tragedia e si è attivata al fine di non dimenticare mai le 21 vittime dell’incidente. L’ultimo gesto, oltre ad una veglia spontanea, alla deposizione di una corona con su scritto “la città di Marghera”, ma anche biglietti di vario tipo, è una foto, lasciata probabilmente dal parente di una vittima, che ritrae una famiglia in gita a Berlino, davanti alla porta di Brandeburgo.
Il dolore e il ricordo delle vittime
Il Gazzettino riporta anche alcune testimonianze nel ricordo delle 21 persone che hanno perso la vita: “Non si può voltare la testa davanti al dolore di tante persone”, il commento di Alvise Ferialdi, creatore della community Buongiorno Marghera, e fin dal giorno dopo la strage attenta promotrice della memoria di queste persone.
“Bisogna scindere l’aspetto giudiziario, che ancora deve trovare una risoluzione, da quello della memoria. Comunque vada a finire la vicenda sotto l’aspetto delle indagini e delle sentenze, ci troviamo di fronte a 21 vite spezzate, 21 innocenti che non torneranno più a casa. Vedere che, dopo tre mesi, le persone si fermano ancora sul luogo della strage per una preghiera o un pensiero e continuano a lasciare peluche, bigliettini e tengono accesi i lumini è veramente una cosa che scalda il cuore, nonostante il grande dolore”.
Nelle parole dell’uomo anche un desiderio: “Sarebbe bello che quel luogo venisse preservato nella maniera che merita, trattandosi di un luogo della memoria: stiamo pensando di proporre al Comune di mettere un cippo o una targa commemorativa, in modo che rimanga un segno tangibile di ciò che è accaduto anche quando i fiori e i peluche non ci saranno più. Si tratterebbe di un bel gesto per onorare la memoria di queste 21 persone e anche per rispettare il diritto della cittadinanza di ricordare una vicenda che ha toccato tutti”.
In attesa di risposte, che probabilmente arriveranno entro il mese di febbrario, le 21 vittime di Mestre sono sicuramente ancora al centro dei pensieri e dei cuori delle persone del luogo.