L’intrigante inchiesta di ‘Report’ sulla Rai 3, che mette sotto i riflettori un’opera del Seicento posseduta da Vittorio Sgarbi.
La trasmissione “Report” su Rai 3 torna a concentrarsi sulla vicenda che coinvolge il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e un’opera d’arte del Seicento. La puntata di questa sera, domenica 7 gennaio, getta nuove luci sul caso di un quadro, sorprendentemente simile a quello di Rutilio Manetti sottratto dal castello di Buriasco nel 2013.
L’inchiesta e le scoperte di Report
L’indagine di “Report”, condotta dal giornalista Sigfrido Ranucci, rivela dettagli intriganti. L’opera in possesso di Sgarbi, esposta a Lucca nel dicembre 2021, è al centro di un dibattito: potrebbe essere l’originale rubato anni fa. Ranucci spiega che Valerio Zannoni, collaboratore di fiducia di Sgarbi, ha recuperato il dipinto dal restauratore Gianfranco Mingardi nel 2018. Successivamente, il quadro è stato trasportato presso la fondazione Cavallini-Sgarbi.
Il quadro, poi affidato alla restauratrice Valentina Piovan, ha subito una trasformazione. Una fiaccola, precedentemente assente, compare nell’opera. Samuele De Pietri, di Glab, società specializzata in scansioni ad alta qualità, ha rilevato dettagli curiosi: le crepe tipiche di una tela antica erano assenti in alcune parti, suggerendo recenti interventi di restauro.
Gli esperti non hanno dubbi
Gli esperti consultati da “Report”, un restauratore e uno storico dell’arte specializzato in Manetti, confermano senza incertezze: si tratta della stessa opera. Le scansioni mostrano corrispondenze tra l’opera ritrovata e il frammento lasciato nel castello di Buriasco, rafforzando il sospetto di un restauro mirato a nascondere le tracce del furto.
Ranucci sottolinea che la mostra di Lucca ha esposto una copia del Manetti con aggiunte non autentiche. L’organizzatore della mostra, Giovanni Lettini, nega, ma non fornisce prove concrete. La conclusione di Ranucci è chiara: ci sono troppe incongruenze. Sgarbi, da parte sua, afferma di aver venduto l’opera, ma anche qui permangono dubbi.
In conclusione, “Report” ha svolto un’approfondita indagine giornalistica, ma ora spetta agli inquirenti chiarire definitivamente se il quadro in possesso di Sgarbi sia quello rubato. Il mistero persiste, circondato da domande ancora senza risposta.