Ancora mistero sul caso della morte di Patrizia Nettis. L’avvocato della famiglia ha portato alla luce i tanti dubbi sulla vicenda.
Sono passati ormai tanti mesi dalla morte di Patrizia Nettis, la giornalista di 41 anni trovata impiccata nella sua casa di Fasano, in provincia di Brindisi, e ancora sulla vicenda non è stata fatta chiarezza. Tanti i dubbi e i misteri sulla morte della donna per la quale l’avvocato della sua famiglia ha alzato la voce in queste ore spiegando quale sia la situazione in merito alle richieste di riesumazione del corpo e l’autopsia ma anche svelando un dettaglio decisivo che, ad oggi, sarebbe ancora mancante.
Patrizia Nettis, le parole dell’avvocato
Intervenuto ai microfoni di Fanpage, l’avvocato della famiglia della Nettis, Giuseppe Castellaneta, ha sottolineato tutti i punti ancora irrisolti del caso partendo dalle conversazioni della donna nelle sue chat nel telefono.
“La perizia sul computer di Patrizia è stata depositata e ha dato un primo riscontro, ovvero l’inaccessibilità delle sue chat Whatsapp. Non è possibile scaricare le conversazioni dalla versione Web, quindi siamo costretti a rinunciare al loro contenuto, sulla base degli elementi tecnici che abbiamo a disposizione”.
Stesso discoso per quanto concerne i messaggi nel telefono dell’indagato, un imprenditore con cui la donna avrebbe avuto uno scambio in chat: “Ora gli unici elementi su cui possiamo lavorare sono il telefono dell’indagato e i riscontri che abbiamo potuto estrarre dallo stesso con i messaggi relativi a quella notte. Gran parte dei quali sono stati opportunamente cancellati, soprattutto quelli inviati dall’indagato a Patrizia, e onestamente ci chiediamo il perché”.
Il dettaglio decisivo mancante
Particolare enfasi da parte dell’avvocato della famiglia della Nettis relativamente alle richieste eseguite per la riesumazione del corpo della donna e la conseguenze autopsia: “Sulle richieste che abbiamo inoltrato per la riesumazione del corpo di Patrizia e per effettuare un’autopsia, non abbiamo ancora ottenuto alcun riscontro”, ha detto il legale.
Ancora più amaro nel commento su un dettaglio decisivo che, ancora oggi, risulta essere mancante in merito alla morte della donna: “Sono ormai passati più di sei mesi e dopo tutto questo tempo non conosciamo ancora l’ora del decesso di Patrizia. Qualsiasi indagine dovrebbe partire da questo, dall’ora in cui il soggetto si è tolto o ha perso la vita. Noi ancora non lo sappiamo”.