Non si tira indietro quando si tratta di dire la sua: Vittorio Feltri, in tv, fa discutere con alcune parole sul fascismo e il comunismo.
Di solito dà il meglio di sé nei suoi editoriali, ma anche nel recente collegamento in tv su La7 a ‘L’Aria Che Tira’, Vittorio Feltri non è stato certo da meno. Il noto giornalista, infatti, ha commentato alcuni fatti di attualità soffermandosi in particolare sul tema dell’esistenza, ancora oggi, del fascismo e del comunismo.
Feltri, le parole sul fascismo e il comunismo
Intervenuto in collegamento con la trasmissione, Feltri ha risposto al conduttore David Parenzo e ai suoi ospiti: “È verissimo che il fascismo non è mai morto, ma non è morto neanche il comunismo“.
In questo senso il giornalista ha proseguito: “Non mi pare che nella ex Unione Sovietica si adottino dei sistemi più delicati nei confronti dei detenuti, tanto è vero che l’ultimo è stato mandato in Siberia, dove ci sono 30 gradi sotto zero”. In questo caso il riferimento è stato ad Alexey Navalny, dissidente e oppositore di Vladimir Putin, che è stato trasferito a Natale in un carcere siberiano, nell’estremo nord della Russia.
Questo, per Feltri fa capire come “se il fascismo non è morto, il comunismo è molto vivo. Lo sappiamo anche noi italiani che ogni giorno assistiamo a manifestazioni assurde”.
Il commento sul Piano Mattei
Tra gli altri argomenti trattati nel corso della trasmissione anche il Piano Mattei del Governo Meloni e quindi gli affari recenti nel vertice Italia-Africa tenutosi a Palazzo Chigi.
“Non l’ho seguito da vicino, non ho gli elementi per dare un giudizio”, ha esordito e premesso il giornalista. “Mi sembra uno sforzo da applaudire quello di rapportarsi con l’Africa per cercare di aiutare quei Paesi e anche di ricavare da quei Paesi dei vantaggi. Poi vedremo come andrà a finire. Un conto sono le parole, un altro sono i fatti”.