Dai primi risultati dell’autopsia, emerge che Diego Rota ha cercato di difendersi dalla furia omicida della moglie quella tragica notte.
La sera del 25 gennaio ha segnato la fine per Diego Rota, dopo essere stato aggredito brutalmente dalla moglie, Caryl Menghetti, nella loro casa di Martinengo, in provincia di Bergamo. Sul corpo del 55enne sono state trovate ferite che riconducono a ben 20 coltellate inferte, ma non solo. Dall’autopsia emergono dettagli agghiaccianti.
La notte dell’omicidio
La sera del 25 gennaio, mentre la loro figlia di cinque anni dormiva, Caryl Menghetti ha attaccato il marito con un coltello da cucina. Erano circa le 23.30, quando la donna si è scagliata contro il marito, che in quel momento si trovava nella camera da letto della loro casa.
Dopo l’omicidio, la 45enne è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La relazione completa del medico legale incaricato dalla Procura sarà depositata una volta completata, mentre è stato dato il nulla osta ai funerali della vittima.
L’autopsia sul corpo di Diego Rota
L’ordine degli eventi e la dinamica dell’attacco sono ancora oggetto di indagine, ma i tagli sulle mani e sugli arti inferiori di Diego Rota indicano che ha cercato di proteggersi. Da ciò che emerge dagli esami autoptici, l’uomo è stato accoltellato 20 volte dalla moglie: al dorso, al torace e al collo.
Caryl Menghetti soffriva da tempo di problemi psichiatrici. Il giorno prima del delitto infatti, la 45enne era stata ricoverata d’urgenza in ospedale dopo una crisi di allucinazioni. Di recente la donn aveva anche affrontato difficoltà lavorative e personali che potrebbero aver aggravato problemi psichiatrici preesistenti.
Tre anni prima dell’incidente, inoltre, Menghetti era stata sottoposta a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) seguito da un ricovero, a causa di comportamenti aggressivi. Il gesto folle è stato giustificato dalla donna, dalla paura che aveva nei confronti della figlia: Caryl era convinta che il marito potesse rappresentare una minaccia per la piccola.