Ex parlamentare di Forza Italia torna in carcere, revocati i domiciliari
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Ex parlamentare di Forza Italia torna in carcere, revocati i domiciliari

Camera dei Deputati Parlamento

Il tribunale ha ordinato il ritorno in carcere dell’ex Forza Italia, Denis Verdini, ponendo fine alla sua detenzione domiciliare.

L’ex parlamentare e figura di spicco di Forza Italia, Denis Verdini, è stato nuovamente condotto in carcere. Segnando la fine della sua detenzione domiciliare presso la sua abitazione a Firenze. Questo cambiamento è stato reso possibile grazie all’intervento degli agenti della polizia, che hanno agito in base a un’ordinanza emessa dal Tribunale di sorveglianza della città toscana. Verdini, al momento 72enne. Si trova ora ad affrontare un periodo di detenzione nel carcere di Sollicciano, a Firenze, dovuto a un insieme di condanne per reati di bancarotta.

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La storia di una condanna

Denis Verdini, noto per il suo ruolo di coordinatore di Forza Italia e per essere stato un fedele alleato di Silvio Berlusconi, ha visto revocare la propria libertà condizionata a seguito di una richiesta formale da parte della Procura generale di Firenze. La richiesta si basava su tre specifici episodi di evasione dalla sua residenza di Pian dei Giullari. Luogo in cui Verdini stava scontando una condanna definitiva a sei anni per la bancarotta del Credito Cooperativo Fiorentino. Di cui è stato presidente per molti anni.

Dal coordinamento di Forza Italia alla condanna per bancarotta

La situazione giuridica dell’ex senatore si è ulteriormente complicata a causa di una condanna definitiva a cinque anni e mezzo per il fallimento della Società Toscana Edizioni. Queste sentenze giungono dopo che, a novembre 2020, la Corte di Cassazione aveva reso definitiva la condanna per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino. Evento che aveva temporaneamente portato Verdini nel carcere di Rebibbia, a Roma, prima di ottenere i domiciliari a causa dell’emergenza Covid.

Nonostante le restrizioni, Verdini è stato sorpreso a partecipare a cene a Roma con politici e dirigenti Anas, situazione che ha sollevato ulteriori questioni legali. Queste trasferte, sebbene autorizzate dal Tribunale di Sorveglianza per motivi di salute e assistenza familiare, hanno superato i limiti dei permessi concessi, portando a un aggravamento della sua posizione giudiziaria.

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ultimo aggiornamento: 27 Febbraio 2024 12:47

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