Le accuse che gravano su Piero Fassino per furto di profumo al duty free di Fiumicino, raccontate dai dipendenti.
Gli episodi di furto associati a Piero Fassino al duty free di Fiumicino continuano a fare notizia. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, l’ex ministro è stato coinvolto in tre distinti episodi di sottrazione di profumo, a partire dal periodo natalizio fino ad aprile.
Il primo sospetto furto di Piero Fassino
La serie di eventi ha avuto inizio sotto Natale, quando Fassino è stato “pizzicato” mentre tentava di portar via una boccetta di Chanel. “La prima volta che l’abbiamo pizzicato è stato sotto Natale. L’abbiamo perdonato, ma poi l’ha rifatto ancora, e ancora“, ha raccontato un dipendente del duty free a Il Fatto Quotidiano. In quel frangente, Fassino aveva tentato di giustificarsi e si era offerto di pagare per l’oggetto rubato.
La situazione si ripete: nuove accuse a marzo
A marzo, prima di Pasqua, l’ex ministro è stato nuovamente sorpreso con un’altra boccetta di profumo. “Fine marzo, tra il 27 e il 30, prima di Pasqua. Quella volta se n’è andato con il profumo in tasca“, ha detto un altro lavoratore al quotidiano. Questa volta, i dipendenti hanno deciso di attendere, sperando che tornasse a regolare il debito, ma Fassino non si è più presentato.
Il 15 aprile, il comportamento si è ripetuto. “Stessa mossa, stesso profumo. Il video l’ho visto, abbiamo fatto capannello, non ci potevamo credere“, ha confermato un altro testimone a Il Fatto Quotidiano. Come nelle volte precedenti, l’ex ministro ha cercato di giustificarsi affermando di non sapere come procedere al pagamento.
Questi episodi sollevano questioni sia legali che etiche sul comportamento dell’ex politico. Con le prove video e le numerose testimonianze raccolte, il caso contro Piero Fassino appare sempre più complesso. Le autorità stanno esaminando i dettagli e continuano a raccogliere dichiarazioni da altri possibili testimoni, mentre molti attendono ulteriori sviluppi su questo scandalo che ha già scosso l’opinione pubblica italiana.