Primo caso di aviaria H5N2 umano: arriva il primo morto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Primo caso di aviaria H5N2 umano: arriva il primo morto

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Un uomo di 59 anni in Messico è morto a causa del primo caso umano confermato di influenza aviaria H5N2. I dettagli del caso.

L’influenza aviaria H5N2 ha causato il primo caso umano confermato in Messico, portando alla morte di un uomo di 59 anni. Questo evento rappresenta un punto di svolta significativo nella lotta contro i virus influenzali zoonotici, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha confermato l’incidente come il primo del suo genere a livello globale.

L’uomo, affetto da diverse altre malattie, non aveva avuto contatti con pollame o altri animali, il che solleva interrogativi sulla modalità di trasmissione. Le autorità messicane hanno riportato il caso alla Pan American Health Organization (PAHO) il 23 maggio. Nonostante la gravità della situazione, l’OMS ha valutato che il rischio per la popolazione generale rimane basso, in quanto il virus H5N2 non si trasmette facilmente tra gli esseri umani.

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Sintomi e trattamento del caso di H5N2

L’uomo deceduto ha iniziato a manifestare sintomi il 17 aprile, tra cui febbre, difficoltà respiratorie, diarrea, nausea e malessere generale. Questi sintomi si sono aggravati rapidamente, portandolo al ricovero il 24 aprile al National Institute of Respiratory Diseases ‘Ismael Cosio Villegas’ a Città del Messico, dove è deceduto lo stesso giorno a causa di complicanze.

I test diagnostici iniziali hanno rilevato la presenza di un virus dell’influenza A non “sottotipizzabile”. Ulteriori analisi, condotte presso il Laboratorio di biologia molecolare delle malattie emergenti del Centro per la ricerca sulle malattie infettive dell’INER, hanno confermato il virus H5N2. La conferma finale è arrivata il 22 maggio dal Centro Nazionale Messicano per la Diagnosi Epidemiologica e di Riferimento (INDRE).

Implicazioni per la salute pubblica e la risposta dell’OMS

Nonostante la serietà del caso, le autorità sanitarie non hanno rilevato ulteriori infezioni tra i contatti dell’uomo. Su 17 contatti stretti identificati e monitorati, solo uno ha mostrato sintomi lievi, ma tutti i test per l’influenza e il SARS-CoV-2 sono risultati negativi. Inoltre, sono stati monitorati altri 12 contatti vicini alla residenza dell’uomo, ma anche in questo caso, i risultati sono stati negativi.

L’OMS ha riferito che focolai di influenza aviaria H5N2 sono stati identificati nel pollame in diverse aree del Messico nei mesi di marzo e aprile del 2024. Tuttavia, non è ancora chiaro se questi focolai siano collegati al caso umano. La mancanza di una chiara esposizione a pollame o altri animali nel caso dell’uomo deceduto solleva preoccupazioni sulle possibili nuove modalità di trasmissione del virus.

La scoperta del primo caso umano di H5N2 mette in evidenza l’importanza di una vigilanza continua e di una pronta risposta epidemiologica per prevenire ulteriori infezioni e controllare la diffusione del virus.

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ultimo aggiornamento: 6 Giugno 2024 13:12

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