Israele ha annunciato una “pausa tattica” nell’offensiva a Gaza per consentire il passaggio degli aiuti umanitari.
L’esercito israeliano ha comunicato l’intenzione di avviare una “pausa tattica” nell’offensiva militare nel sud della Striscia di Gaza. Questo cessate il fuoco temporaneo, che avrà luogo ogni giorno dalle 8:00 alle 19:00, è stato ideato per consentire il passaggio sicuro dei convogli umanitari. L’annuncio delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) sottolinea che l’obiettivo principale è facilitare l’arrivo degli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom, un’importante porta d’accesso controllata da Israele.
Situazione umanitaria e avvertimenti delle nazioni unite
Durante queste finestre temporali, i camion umanitari potranno attraversare il valico e muoversi lungo l’autostrada Salah a-Din, che collega il sud con altre aree di Gaza. Questa iniziativa mira ad incrementare significativamente il volume degli aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese. Le IDF hanno coordinato questa pausa con le Nazioni Unite e varie agenzie umanitarie internazionali, sperando di alleviare la crisi umanitaria in corso.
Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite ha lanciato un allarme riguardo alla crescente crisi alimentare nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Dopo otto mesi di conflitto intenso tra le forze israeliane e i militanti di Hamas, la situazione nel sud sta peggiorando. Carl Skau, vicedirettore esecutivo del WFP, ha dichiarato che mentre il nord di Gaza sta vedendo qualche miglioramento, il sud si trova ad affrontare livelli preoccupanti di fame e malnutrizione.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha rivelato che oltre 50.000 bambini a Gaza soffrono di malnutrizione acuta e necessitano di cure urgenti. Questo aumento della necessità di aiuti umanitari rende la pausa tattica un intervento critico per garantire che i rifornimenti possano raggiungere le comunità più colpite.
Esplosione a Rafah: morti 8 soldati israeliani
Nel frattempo, un’esplosione a Rafah ha causato la morte di otto soldati israeliani, segnando uno degli incidenti più gravi per le IDF dall’inizio dell’anno. Secondo le indagini preliminari, i soldati sono stati uccisi all’interno di un veicolo corazzato Namer durante un’operazione notturna contro Hamas nel quartiere Tel Sultan di Rafah. Durante l’offensiva, la 401ª Brigata corazzata israeliana ha eliminato circa 50 combattenti nemici.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso le sue condoglianze, definendo la perdita “un prezzo straziante” ma ribadendo la necessità di continuare con determinazione gli obiettivi della guerra. Questa tragedia sottolinea la complessità e il costo umano del conflitto in corso, rendendo ancora più urgente la necessità di soluzioni diplomatiche e umanitarie.