Pavel Durov risponde alle accuse dopo l'arresto: le sue parole
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il CEO di Telegram Pavel Durov rompe il silenzio dopo l’arresto: ecco le sue parole

Telegram

Pavel Durov ha parlato per la prima volta dopo l’arresto a Parigi. Ecco cos’ha dichiarato il CEO di Telegram.

Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, ha rotto il silenzio dopo il suo arresto avvenuto lo scorso 24 agosto all’aeroporto di Le Borigette a Parigi. L’arresto è stato motivato da un’indagine giudiziaria legata all’uso di Telegram per attività illegali. Durov, nel suo primo messaggio pubblico, ha negato categoricamente le accuse. Ecco le sue dichiarazioni.

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Le parole di Pavel Durov

Lo scorso 24 agosto le autorità francesi hanno arrestato il fondatore di Telegram, Pavel Durov. Quest’ultime hanno accusato la piattaforma di essere un mezzo che facilita crimini come terrorismo e pedopornografia, grazie alla crittografia e all’anonimato garantito agli utenti. Come riportato da Fanpage.it, nel suo primo messaggio dopo l’arresto, Durov ha respinto con forza queste accuse, affermando: “Le affermazioni secondo cui Telegram è una sorta di paradiso anarchico sono assolutamente false”.

Ha anche criticato il fatto che le autorità francesi non abbiano mai contattato il rappresentante dell’app nell’Unione Europea, nonostante avessero avuto la possibilità di farlo. Durov ha aggiunto: “Se un Paese non è soddisfatto di un servizio Internet, la prassi consolidata è quella di avviare un’azione legale contro il servizio stesso”.

La moderazione su Telegram

Durov ha sottolineato che attribuire la responsabilità al CEO di una piattaforma per i crimini commessi da terzi è un errore: “Utilizzare leggi dell’era pre-smartphone per accusare un CEO di crimini commessi da terze parti sulla piattaforma che gestisce è un approccio fuorviante”. Ha poi ribadito l’impegno di Telegram nella moderazione dei contenuti, spiegando che ogni giorno vengono eliminati milioni di post e canali dannosi: “Ogni giorno eliminiamo milioni di post e canali dannosi”. Ma, secondo Durov, “nessun innovatore creerà mai nuovi strumenti se sa di poter essere ritenuto personalmente responsabile per un potenziale abuso di tali strumenti”.

Tuttavia, ha anche riconosciuto che migliorare la sicurezza è un obiettivo prioritario per lui e il suo team. “Sono sempre di più gli utenti e questa crescita rende più facile per i criminali abusare della nostra piattaforma”, ha aggiunto.

Conclusione dell’indagine e condizioni di rilascio

I procuratori francesi hanno giustificato l’arresto di Durov anche per la “quasi totale mancanza di risposta” alle richieste delle autorità relative a indagini penali. Sebbene Durov sia stato rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro, deve rimanere in Francia e presentarsi due volte a settimana presso una stazione di polizia. Nonostante questo, il CEO di Telegram rimane determinato a collaborare per risolvere i problemi legati alla sicurezza della piattaforma, affrontando le criticità “dall’interno”.

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ultimo aggiornamento: 6 Settembre 2024 14:40

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