Cosa succede al cervello durante l'anestesia generale: la rivelazione degli esperti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cosa succede al cervello durante l’anestesia generale: la rivelazione degli esperti

medici chirurgia operazione

Cosa accade al cervello durante l’anestesia generale: ecco la spiegazione di un recente studio dell’Università del Michigan.

L’anestesia generale è una pratica medica che ha rivoluzionato la chirurgia, permettendo ai pazienti di affrontare interventi complessi senza dolore o consapevolezza.

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Tuttavia, nonostante la sua diffusione, i meccanismi precisi attraverso i quali i farmaci anestetici agiscono sul cervello sono rimasti in parte avvolti nel mistero.

Un nuovo studio dell’Università del Michigan, pubblicato su Nature Communications, ha finalmente fornito nuovi dettagli su cosa accade al cervello.

Una tac al cervello

Come agisce l’anestesia generale sul cervello

Quando si somministra un farmaco anestetico, come riportato da Today.it, i pazienti entrano rapidamente in uno stato di incoscienza simile a un “coma farmacologicamente indotto“.

Questo stato permette loro di non percepire alcuno stimolo esterno, incluso il dolore, né di conservare alcun ricordo dell’operazione.

Attraverso una risonanza magnetica funzionale, i ricercatori del team americano hanno potuto osservare come le diverse aree cerebrali rispondono all’anestesia.

Ottenendo, dunque, una mappa dettagliata dei cambiamenti che si verificano prima, durante e dopo la somministrazione del farmaco.

I risultati hanno mostrato che uno degli effetti principali dell’anestesia è la soppressione dell’attività neuronale nel talamo, una struttura cruciale del sistema nervoso.

Il talamo ha la funzione di inoltrare e integrare i segnali sensoriali alla corteccia cerebrale, il “centro di comando” del cervello responsabile della coscienza e dell’elaborazione delle informazioni sensoriali.

Quando l’attività del talamo viene inibita, i segnali sensoriali come il dolore non vengono elaborati, anche se continuano a essere ricevuti.

Questo spiega perché, nonostante il cervello registri gli input, il paziente non ne sia cosciente durante l’anestesia generale.

Il ruolo inatteso del Gaba e il talamo

Il neurotrasmettitore Gaba (acido gamma-aminobutirrico), noto per il suo effetto inibitorio sul sistema nervoso centrale, è stato a lungo considerato uno dei principali mediatori dell’anestesia.

Molti farmaci sedativi, tra cui il propofol, agiscono proprio sui recettori del Gaba per “calmare” l’attività neuronale.

Tuttavia, lo studio ha rivelato una sorpresa: il Gaba, in questo caso, non ha un ruolo così dominante nell’induzione dell’incoscienza.

La scoperta più importante riguarda invece il talamo, il cui “spegnimento” selettivo rappresenta il fattore determinante per la perdita di coscienza durante l’anestesia.

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ultimo aggiornamento: 12 Settembre 2024 18:41

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