Si indaga sul caso della donna e di sua figlia trovate morte: cosa è successo a Susanna Recchia e la piccola Mia? La drammatica ipotesi.
Sono ore importantissime per comprendere cosa sia capitato veramente a Susanna Recchia e sua figlia Mia, di 3 anni, trovate morte su un isolotto del fiume Piave, nei pressi del ponte di Vidor, la scorsa mattina. Le autorità hanno ipotizzato un omicidio-suicidio ma adesso sarebbe emerso un nuovo dettaglio relativo a cosa potrebbe aver fatto la madre alla bimba prima del terribile gesto.
Susanna Recchia, l’ipotesi sedativi alla figlia
Secondo quanto si apprende anche dal Corriere della Sera, le forze dell’ordine stanno cercando di capire come abbia agito Susanna Recchia prima di compiere il gesto di gettarsi nel fiume Piave insieme a sua figlia Mia. In particolare si sta cercando di comprendere se la piccola sia stata sedata prima di quegli istanti o, peggio, sia stata uccisa prima di finire in acqua. Non è, infatti, ancora chiaro se Susanna, prima di compiere il gesto estremo, abbia compiuto delle azioni con i farmaci per l’epilessia che la donna aveva portato con sé prima di finire nel fiume.
In questo senso, al fine di chiarire se la piccola Mia sia stata sedata o addirittura uccisa prima di essere travolta dalle impetuose acque del Piave, la Procura di Treviso ha disposto un primo esame esterno sulla salma della piccola. Nel caso di esito positivo – spiega il Corriere della Sera – il pubblico ministero Barbara Sabbatini ordinerà l’esecuzione di un secondo esame più approfondito.
Le parole del padre di Mia
Ad ogni modo, tutto il paese e la comunità locale sono rimasti sconvolti da quanto accaduto. Il Corriere ha riportato anche le parole del padre della bambina che è ora chiuso nella sua casa di Follina, a pochi chilometri da Miane. “Stiamo attendendo il nullaosta, non sappiamo ancora quando potremo organizzare l’ultimo saluto”, ha detto Mirko De Osti a proposito dei funerali di Mia e della stessa Susanna che con ogni probabilità verranno celebrati insieme.
