Liliana Resinovich: il freddo svela un fattore chiave nel decesso
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Caso Liliana Resinovich: i clamorosi elementi che modificano la data del decesso

Liliana Resinovich

Caso Liliana Resinovich ha sollevato interrogativi sulla datazione del decesso. Come il freddo abbia complicato la stima della sua morte.

Il caso di Liliana Resinovich è uno dei più complessi degli ultimi anni, in cui la determinazione dell’epoca del decesso gioca un ruolo chiave. Scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste, Liliana fu ritrovata morta il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, avvolta in sacchi di plastica.

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Le indagini medico-legali si sono concentrate su diversi fattori, tra cui le condizioni ambientali che potrebbero aver alterato i normali processi di decomposizione. Come riportato da fanpage.it

scena del crimine con cadavere e occhiali

Variazioni nella datazione del decesso di Liliana Resinovich

Uno degli elementi centrali del caso è la datazione del decesso. Inizialmente, i consulenti medico-legali avevano ipotizzato che la morte fosse avvenuta circa 48-60 ore prima del ritrovamento del corpo. Tuttavia, ulteriori analisi hanno suggerito che Liliana potrebbe essere morta il giorno stesso della sua scomparsa, cioè il 14 dicembre 2021.

Questa nuova ipotesi è stata supportata da studi sul microclima dell’area in cui il corpo fu rinvenuto. Le temperature estremamente basse, registrate intorno ai 4°C, avrebbero rallentato i processi di decomposizione, similmente a quanto accade in una cella frigorifera. Di conseguenza, il corpo di Liliana non mostrava i segni tipici di una decomposizione avanzata al momento del ritrovamento, creando l’illusione che il decesso fosse avvenuto solo pochi giorni prima. Come riferito da fanpage.it

Come il freddo può alterare la decomposizione

Il ruolo delle basse temperature nel rallentare i processi biologici è ben documentato. In un ambiente freddo, la decomposizione del corpo umano, causata da batteri e processi di autolisi cellulare, è drasticamente rallentata. Nel caso di Liliana Resinovich, le temperature vicine a 4°C avrebbero ridotto la proliferazione batterica, l’autolisi e persino la crescita di insetti necrofagi, ritardando la comparsa di segni evidenti di decomposizione.

In condizioni normali, un corpo inizia a mostrare segni di decomposizione dopo 24-72 ore, ma a basse temperature questi processi possono essere rallentati di settimane o persino mesi. Questo fattore ha complicato notevolmente la stima dell’epoca del decesso di Liliana, influenzando le conclusioni degli esperti.

La complessità del caso Resinovich mostra come variabili ambientali come il freddo possano influenzare significativamente la datazione della morte, rendendo ancora più arduo ricostruire la dinamica di eventi così tragici.

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ultimo aggiornamento: 29 Settembre 2024 16:08

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