Cambio di rotta nelle pensioni italiane che potrebbe modificare il destino di migliaia di lavoratori oltre la legge Fornero.
Il Governo italiano sta preparando una svolta epocale nel sistema previdenziale, cercando di incentivare i lavoratori a rimanere in servizio oltre i requisiti della legge Fornero. L’obiettivo è chiaro: rendere economicamente vantaggioso rinviare il pensionamento, con nuove misure che potrebbero trasformare radicalmente il panorama delle pensioni.
Il cosiddetto Bonus Maroni, che consentiva ai lavoratori prossimi alla pensione anticipata di incassare i contributi in busta paga, si è rivelato un flop nel 2024, usato solo da poche centinaia di persone. La ragione? Non è conveniente dal punto di vista fiscale.
Ora, il governo punta a una soluzione drastica: esenzione fiscale o riduzione delle imposte su questi incentivi, in linea con quanto avviene per i contratti di secondo livello.
Previdenza integrativa e TFR: nuove norme per i lavoratori
Sul fronte della previdenza integrativa, si stanno studiando nuove misure per rendere il conferimento del TFR ai fondi pensione più automatico. Il cosiddetto silenzio-assenso potrebbe essere reintrodotto, imponendo ai lavoratori di dichiarare esplicitamente se non vogliono trasferire il proprio TFR ai fondi.
Il governo sta inoltre valutando la possibilità per i lavoratori pubblici over 65 con oltre 42 anni di contributi di rimanere al lavoro volontariamente. Una decisione che potrebbe essere accolta positivamente da chi desidera prolungare la propria carriera e incrementare il proprio assegno pensionistico.
Opzione donna e Quota 103: proroga, ma con stretta
Non ci saranno grandi novità per Opzione donna e Quota 103, due misure che verranno confermate con le restrizioni imposte l’anno scorso. Questo significa che chi sceglie di accedere alla pensione con Quota 103 dovrà accettare un ricalcolo contributivo integrale della propria pensione e un tetto massimo all’assegno mensile. Anche le finestre per il pensionamento saranno più lunghe, fino a nove mesi per i lavoratori pubblici.
Pensioni, aumenti degli assegni minimi: un’importante novità
Infine, si parla di un intervento sulle pensioni minime. Nel 2024, l’assegno minimo salirà a 621 euro, ma il governo sta considerando un ulteriore incremento. Un intervento che potrebbe coinvolgere circa 1,8 milioni di pensionati.