La triste vicenda dei neonati morti uccisi a Traversetolo da Chiara Petrolini fa ancora parlare. Ecco cosa è successo alla veglia per ricordarli.
Si torna a parlare dei neonati trovati uccisi a Traversetolo. Chiara Petrolini, madre dei piccoli, è agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio premeditato e la soppressione dei cadaveri. A far discutere in queste ore è stata una veglia organizzata dalla parrocchia locale dove la ragazza si impegnava come animatrice volontaria nei campi estivi. A spiegare quanto accaduto è stato il parroco Don Giancarlo Reverberi a La Gazzetta di Parma.
Chiara Petrolini, la veglia per i neonati morti: cosa è successo
“Giovedì sera alla veglia per i due bambini la chiesa era praticamente vuota”, ha raccontato il parrocco della chiesa di Traversetolo. “Anche se da più parti si era proposto addirittura di organizzare una fiaccolata”, ha proseguito.
Secondo le parole di Don Giancarlo, quindi, la veglia che sarebbe dovuta essere in ricordo dei due neonati trovati morti e uccisi da Chiara Petrolini, è stata una sorta di fiasco. La veglia ha deluso il prete per la scarsa partecipazione del paese e anche delle persone che sarebbero potute essere vicine quantomeno alla famiglia che ha subito la situazione.
“Mancavano i giovani, tranne alcuni. Mancavano soprattutto le ragazze: nessuna coetanea della mamma è intervenuta. E a parte qualche frequentatore abituale, mancavano le famiglie. Soprattutto era completamente assente la società civile”, ha aggiunto l’uomo di fede.
I funerali: il consiglio
Nel corso dell’intervista a La Gazzetta di Parma, il parroco ha dato un consiglio in merito a quelli che saranno i funerali dei due neonati. Qualora si decidesse per un funerale religioso dei due piccoli, secondo Don Giancarlo “sarebbe meglio che si scegliesse di svolgere una funzione privata”, perché una celebrazione pubblica “sarebbe soltanto l’occasione per attirare tante persone pronte a puntare il dito”.