Mario Giordano analizza il pericoloso scontro tra magistratura e politica sulla gestione dell’immigrazione: da Mattarella a Saviano e Lilli Gruber.
Mario Giordano, in una lunga intervista concessa a MowMag, parla del dibattito sul progetto migranti in Albania dopo l’ennesimo stop da parte della magistratura. Questo tema si è intrecciato con altri nodi caldi: il processo a Matteo Salvini, il ruolo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e persino le polemiche su Elon Musk come presunto pericolo per la democrazia.
Mario Giordano senza freni: dalla magistratura al ruolo di Mattarella
Mario Giordano accusa la magistratura di seguire un’ideologia che punta all’abolizione dei confini: “Prima il processo a Salvini, poi l’Albania: non esiste più il concetto di Stato. Le sentenze riflettono un’utopia che vuole un mondo senza barriere, ma è un pericolo”.
Secondo Giordano, questa visione mina l’essenza stessa dello Stato, che dovrebbe difendere i propri cittadini e confini.
Giordano critica apertamente anche il Presidente della Repubblica: “Mattarella fa parte del pensiero per cui lo Stato non deve essere difeso. È evidente che chiunque voglia venire in Italia non trovi ostacoli”.
Un giudizio severo, che lega il comportamento del Capo dello Stato alla volontà di non opporsi all’abolizione delle frontiere.
Giordano critica duramente la sinistra per il distacco dalle esigenze popolari: “La sinistra oggi rappresenta quel modo di ragionare che è vicino ai grandi poteri finanziari che vuole questo sistema qui, ma dovrebbero vedere cosa succede a Monfalcone. Io da quindici anni racconto la storia di Monfalcone. Uno dei paesi che ha la più alta percentuale di stranieri in Italia, in cui ci sono cooperative di sub cooperative, di sub cooperative di bengalesi, in cui le scuole ormai sono costituite principalmente da stranieri”.
Il pungente interrogativo su Saviano
Giordano ha parlato pure di Trump e Meloni citando Roberto Saviano: “Sono curioso però di sapere che cosa farà Saviano adesso. Aveva detto che voleva emigrare in America dopo la vittoria delle elezioni della Meloni e adesso che ha vinto Trump dove andrà? In Antartide? Aprirei un concorso a premi per capire dove emigrerà Saviano. “Dove andrà Saviano?” è la gara di idee che lancio su MOW, perché questo sì che è un problema da risolvere. Magari però si sente con Ilaria Salis e va a occupare un igloo degli eschimesi“.
L’attacco a Lilli Gruber e Elon Musk
Giordano ne ha per tutti, compresa Lilli Gruber dopo il furto: “In tutti questi anni noi ci siamo presi dei razzisti, abbiamo subito processi, hate speech, dicevano che non si potevano mettere in relazione delinquenza e l’immigrazione. Quanti sermoni abbiamo dovuto subire? E adesso lei ci parla delle porte aperte? Ma davvero?”.
E per quanto riguarda il processo a Matteo Salvini, precisa: “Vi ricordate l’intercettazione di Palamara in cui diceva che Salvini aveva ragione, ma che bisognava attaccarlo? Che altro dobbiamo dire? È evidente che erano partiti con un pregiudizio, e in quell’intercettazione c’è già la spiegazione di tutto”.
Poi il suo punto di vista su Elon Musk: “A differenza del mio amico Nicola Porro, io non ho una particolare simpatia per Elon Musk, per i suoi figli nati con l’utero in affitto o per le sue follie spaziali. Non sono nemmeno un fanatico della tecnologia. E aggiungo anche che le sentenze della magistratura italiana sovranista preferisco criticarle piuttosto che dal miliardario degli Stati Uniti. Quindi non ho questo debole”.
Giordano conclude con una ironica frecciatina: “Però che adesso il pericolo sia Elon Musk mi sembra davvero ridicolo. Tutto questo piagnisteo che c’è da una settimana le vedove inconsolabili per l’elezione di Trump è di un divertente pazzesco, perché stanno tutti lì con i fegati spappolati”.