Alle regionali il Movimento 5 Stelle subisce un forte calo sotto la guida di Conte. Grillo interviene, cercando di rianimare la base.
Negli ultimi appuntamenti elettorali regionali, il Movimento 5 Stelle ha subito un tracollo preoccupante sotto la leadership di Giuseppe Conte. In Emilia-Romagna, i pentastellati si sono fermati al 3,5%, un dato ben al di sotto delle liste civiche locali. In Umbria, il risultato non è stato molto migliore, raggiungendo appena il 4,9%, segnando un calo netto rispetto al già modesto 8,6% delle precedenti elezioni.
Questo crollo è un segnale chiaro del momento di difficoltà che vive il movimento fondato da Beppe Grillo. Conte, che ha evitato apparizioni pubbliche in loco, ha cercato di salvare la facciata celebrando l’apporto del Movimento alla vittoria della candidata Stefania Proietti, nonostante i numeri parlino di un partito ridotto ai minimi storici.
Il dilemma della classe dirigente locale
Uno dei nodi cruciali del declino del Movimento 5 Stelle riguarda la mancanza di una classe dirigente locale capace di radicarsi sul territorio. L’assenza di leader territoriali forti ha pesato sulle performance elettorali, rendendo evidente la debolezza strutturale del partito nei contesti locali. Conte, pur investendo molte energie nella costruzione di un nuovo progetto nazionale, non riesce ancora a unire i suoi sostenitori attorno a una visione coerente e solida.
Proprio il prossimo evento di “Nova” al Palazzo dei Congressi dell’Eur sarà l’occasione per discutere i futuri passi del movimento. Durante questo incontro, i militanti saranno chiamati a votare una serie di quesiti strategici, compresa la delicata questione delle alleanze territoriali.
Grillo e il tentativo di ripresa
In questo contesto delicato, Beppe Grillo non sembra intenzionato a rimanere a guardare. Il fondatore del Movimento, che negli ultimi tempi si era allontanato dal centro del palcoscenico, potrebbe intervenire direttamente nel dibattito, cercando di influenzare la direzione del partito. Parallelamente, Roberto Fico, un altro volto storico dei 5 Stelle, ha sottolineato il valore delle recenti vittorie del centrosinistra in Umbria ed Emilia-Romagna, rimarcando il contributo del Movimento al consolidamento di un’alleanza progressista.
Tuttavia, il vero dilemma interno è rappresentato dalla necessità di ridefinire il ruolo del Movimento all’interno di questa coalizione. La leadership di Conte potrebbe essere messa in discussione, mentre il partito si prepara a una difficile “de-grillinizzazione” che rischia di accentuare ulteriormente le divisioni interne. Come riportato da iltempo.it
Per il Movimento, queste elezioni hanno rappresentato un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La sfida ora è evitare l’irrilevanza e trovare una nuova identità politica che possa adattarsi al mutato panorama nazionale.