Un raid aereo israeliano ha colpito un edificio di otto piani a Beirut, causando numerosi morti e feriti. I dettagli.
Nel cuore di Beirut, un edificio residenziale di otto piani è stato completamente distrutto da un attacco aereo israeliano, che ha causato un bilancio ancora incerto ma drammatico di vittime. L’operazione, che secondo i media locali ha coinvolto cinque missili, ha colpito il quartiere densamente popolato di Basta, lasciando un cratere e devastazione in un’area già provata dal conflitto.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nazionale d’Informazione (ANI), si teme la presenza di numerosi morti e feriti intrappolati tra le macerie. Sul luogo del disastro, i soccorritori lavorano incessantemente per salvare i superstiti, mentre le ambulanze continuano a evacuare i feriti verso gli ospedali della città.
Dettagli dell’attacco e danni collaterali
Gli attacchi aerei, avvenuti nella notte, hanno colpito non solo l’edificio di Basta ma anche altre aree della capitale. Fonti locali riportano che gli attacchi hanno causato danni significativi agli edifici vicini, provocando ulteriore caos e difficoltà nelle operazioni di soccorso.
Tra i quartieri più colpiti figura Chiyah, situato alla periferia sud della città, considerato una roccaforte di Hezbollah. Qui, diversi edifici, tra cui complessi commerciali e residenziali, sono stati colpiti dopo che gli abitanti erano stati invitati ad evacuare. Nonostante tali avvertimenti, molti residenti sono rimasti, aumentando il numero delle vittime.
Reazioni e contesto geopolitico dopo Beirut
L’attacco rappresenta un’escalation nella guerra aperta tra Israele e Hezbollah, che ormai prosegue da tre mesi. Le tensioni in Libano si stanno aggravando, con ripercussioni non solo sul piano umanitario ma anche sulla stabilità politica della regione.
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per il crescente numero di civili coinvolti negli scontri, mentre le richieste di un cessate il fuoco continuano a non trovare ascolto. L’ONU e varie organizzazioni umanitarie stanno monitorando la situazione, ma l’accesso alle aree colpite rimane limitato.