Continua il giallo legato alla morte di Liliana Resinovich: il marito, Sebastiano Visintin, ha fornito nuovi dettagli su ciò che potrebbe essere accaduto.
Bisogna attendere ancora alcuni giorni per conoscere i dettagli della super perizia su corpo di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da Trieste e trovata senza vita in un boschetto il 5 gennaio del 2022. Eppure, in queste ore, il marito Sebastiano Visintin avrebbe fornito nuove ipotesi su quanto sarebbe accaduto alla moglie. L’uomo è intervenuto nella trasmissione ‘Ore 14’ su Rai 2.
Liliana Resinovich, la convinzione di Sebastiano Visintin
La povera Liliana Resinovich non si è suicidata: questa la certezza di suo marito, Sebastiano Visintin, ribadita anche nel corso della sua ultima intervista a ‘Ore 14‘, programma di Rai 2.
L’uomo, da sempre figura piuttosto controversa e il cui alibi, va detto, è stato spesso messo in dubbio, ha spiegato come lui e la donna avessero progetti per il futuro e per questa ragione non ritiene plausibile il fatto che Lilly si possa essere tolta la vita. “Non credo che Liliana sia uscita di casa per andare a suicidarsi […]. Avevamo dei progetti, sono stati sentiti questi nostri amici del Brasile. Noi in febbraio dovevamo andare in Brasile, avevamo già parlato con l’agenzia”.
La telefonata chiave
Ma la rivelazione più importante fatta da Visintin sarebbe un’altra. Secondo l’uomo, la chiave della morte della Resinovich starebbe tutta in una telefonata che sarebbe avvenuta in data 13 dicembre 2021.
“Non ho mai creduto nemmeno all’allontanamento volontario di mia moglie, lì deve essere successo qualcosa. Secondo me quella telefonata di sedici minuti fatta il giorno 13, è lì la chiave di tutto”, ha detto il marito della compianta donna.
E ancora: “Tutte queste storie, guardiamo piuttosto chi è andato in Questura a dire ‘andate a cercare là il corpo di Liliana'”, ha continuano l’uomo alimentando i sospetti su terzi.
