Il grosso equivoco: Vittorio Feltri fa chiarezza su quanto succede in Italia a proposito del tema migranti, spesso scambiati per profughi.
Diretto e preciso ma soprattutto mai banale. Vittorio Feltri fa chiarezza e si scalda nel suo ultimo editoriale per Il Giornale rispondendo ad un lettore in merito al termine migrante e alla parola profugo, spesso utilizzate in modo errato. Il giornalista ha colto l’occasione per pungere la sinistra e sottolineare l’operato del governo Meloni.
Feltri: “Non tutti i migranti sono dei profughi”
Come spesso accade, l’editoriale per Il Giornale di Vittorio Feltri è partito da una domanda di un suo lettore. In particolare in questo caso, l’utente ha fatto riferimento “alla guerra condotta sul Mediterraneo dal governo italiano contro i profughi che arrivano dall’Africa”.
Il giornalista ha subito voluto fare delle precisazioni: “La prima riguarda il sostantivo ‘profughi’ adoperato per indicare coloro che illegittimamente tentano, prendendo il largo dalle coste del Nord Africa, di raggiungere l’Europa, ovvero l’Italia, unico Paese disposto ad accogliere eppure unico considerato ‘razzista’ e ‘fascista’. C’è un equivoco di fondo, sul quale la sinistra, che pure in altre materie appare così attenta e scrupolosa nell’uso dei termini, gioca e marcia in modo spregiudicato. Non si tratta infatti di ‘profughi’, bensì di clandestini, i quali, soltanto una volta depositata una richiesta di asilo o di protezione umanitaria, ammesso che questo venga fatto, potranno essere definiti ‘richiedenti asilo’, quindi neppure in quel momento essi saranno profughi, ovvero disporranno di tale status, figuriamoci allora se possono essere chiamati ‘profughi’ quando ancora sono in mare. Più facile è che, come accade nella stragrande maggioranza dei casi, essi siano migranti clandestini […]”.
“Tutto schifosamente falso”
Feltri ha quindi rincarato la dose sottolineando la parola “clandestini” e di come, spesso, il termine “profugo” venga utilizzato al fine “di suscitare in chi legge e in chi ascolta un sentimento di indignazione verso il governo”.
Il giornalista ha spiegato che spesso tale parola ‘profugo’ venga utilizzata “allo scopo di indurre l’opinione pubblica a credere che la maggioranza che guida l’Italia sia così crudele da voltare le spalle a miseri profughi facendoli naufragare e crepare in alto mare quando potrebbe salvarli. Va da sé che questo tipo di narrazione fa ancora più effetto quando a naufragare è una bimba, unica superstite. Allora la maniera disonesta di raccontare i fatti si enfatizza e ‘profugo’ alberga nei titoli, persino lì. Il punto però è che è tutto falso, schifosamente falso“.
In questo senso, secondo Feltri l’operato della Meloni e del Governo è corretto: “[…] a più partenze equivalgono più morti nel Mediterraneo. Dunque, il proposito di Meloni di ridurre le partenze non soltanto danneggia gli affari dei criminali che agiscono in Africa ma altresì si traduce in una diminuzione del numero di individui che perdono la vita nelle traghettate illegali verso l’Italia”.