Bashar al Assad rompe il silenzio: rivela dettagli sulla sua evacuazione e denuncia la presa della Siria da parte dei terroristi.
Bashar al Assad, ex presidente della Siria, è tornato a farsi sentire dopo oltre una settimana di silenzio, seguito alla presa di Damasco da parte dei ribelli.
In un comunicato diffuso tramite il canale Telegram, riportato dall’Ansa e Adnkronos.com, l’x presidente ha chiarito che la sua evacuazione dalla Siria verso la Russia. Nonché ha ribadito: “Lo Stato è nelle mani dei terroristi“.
Una fuga non premeditata: le parole di Assad
“La mia partenza dalla Siria non era pianificata e non è avvenuta durante le ultime ore della battaglia, contrariamente ad alcune accuse,” ha affermato Assad. “Mosca ha chiesto (…) un’immediata evacuazione verso la Russia la sera di domenica 8 dicembre“, aggiunge.
Secondo l’ex presidente, la decisione è stata presa dopo un attacco con droni contro la base militare russa di Hmeimim. Stessa base dove l’ex presidente si trovava per coordinare le operazioni militari insieme ai suoi alleati russi.
Tuttavia, ha sottolineato di essere rimasto a Damasco fino alle prime ore del mattino, “a svolgere i miei compiti“.
La Siria in mano ai terroristi
Nel suo intervento, Assad ha espresso profondo rammarico per la situazione attuale della Siria, denunciando la caduta del Paese nelle mani di gruppi estremisti.
“Quando lo Stato cade nelle mani dei terroristi e la possibilità di fare contribuiti significativi è persa, qualsiasi posizione si svuota di scopo, rendendo l’occupazione di tale carica, priva di significato,” ha scritto.
L’ex presidente ha accusato direttamente Hayat Tahir al Sham. Un gruppo jihadista nato dalle ceneri di al-Nusra che sembrerebbe abbia orchestrato l’offensiva che ha portato alla sua cacciata da Damasco.
Assad ha descritto la narrazione prevalente sull’evento come un “flusso di disinformazione e narrativa ben lontana dalla realtà,” denunciando il tentativo di dipingere i miliziani come una forza rivoluzionaria.