Ecco tutto quello che sappiamo sulla malattia respiratoria legata alla malaria grave in Congo. Dichiarazioni ufficiali, sintomi e indagini.
Nella provincia di Kwango, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC), si è verificato un focolaio di una malattia respiratoria grave associata a una forma atipica di malaria. La località di Panzi è al centro dell’attenzione internazionale per i numerosi casi segnalati. Dal 24 ottobre 2024, sono stati registrati 592 casi con un tasso di mortalità del 6,2%.
Secondo il ministero della Sanità congolese, la situazione è aggravata dalle condizioni di malnutrizione che affliggono la popolazione locale. “Per quanto riguarda la situazione a Panzi, si tratta di malaria grave che si manifesta sotto forma di malattia respiratoria in una terra indebolita dalla malnutrizione”, si legge nella nota ufficiale.
Indagini in corso e legame con la malaria
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avviato test e ricerche per individuare l’origine della malattia, temporaneamente chiamata “malattia X”. I primi dati mostrano una stretta connessione con la malaria: su 12 campioni analizzati, 10 sono risultati positivi all’infezione veicolata dalle zanzare.
“I test sono in corso e si esplorano più ipotesi. Fino a quando non ci saranno i risultati dei test di laboratorio eseguiti, la causa non potrà essere chiarita e viene considerata non identificata”, spiegano gli esperti dell’OMS. Questo suggerisce che potrebbe trattarsi di una forma di malaria aggravata da fattori sconosciuti, come una coinfezione virale.
“L’OMS condividerà ulteriori informazioni sul lavoro in corso per identificare la malattia non appena disponibili”, aggiunge l’organizzazione. Nel frattempo, le autorità locali stanno cercando di contenere il focolaio con i mezzi disponibili.
Sorveglianza sanitaria in Italia
Anche se non esistono voli diretti tra l’Italia e la RDC, il ministero della Salute italiano ha innalzato il livello di attenzione per evitare potenziali rischi sanitari. Gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) sono stati allertati per intensificare i controlli sanitari su merci e passeggeri.
“La sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza allarmismi, ma con la doverosa attenzione”, ha dichiarato Maria Rosaria Campitiello, responsabile del Dipartimento della Prevenzione del ministero. “Il ministero, in modo responsabile, si è attivato in via cautelativa richiedendo agli uffici periferici Usmaf di assicurare la dovuta attenzione nelle attività di controllo a cui sono preposti”. Come riportato da adnkronos.com
Le autorità italiane continuano a monitorare gli sviluppi per garantire la sicurezza sanitaria sul territorio, mantenendo un approccio prudente e responsabile.