Le dichiarazioni di Gioia Guerin sul caso irrisolto della scomparsa di sua madre Gabriella Guerin e della baronessa Rothschild.
Nella puntata di Quarto Grado del 20 dicembre, trasmessa su Retequattro, è stata mandata in onda un’intervista esclusiva a Gioia Guerin, figlia di Gabriella Guerin. La donna, all’epoca dei fatti appena bambina, ha condiviso le sue emozioni e i suoi ricordi legati alla scomparsa della madre, avvenuta il 29 novembre 1980 sui Monti Sibillini, insieme alla baronessa Janette Rothschild. Un caso ancora irrisolto, su cui le indagini si potrebbero riaprire.
Gioia Guerin: il dolore di una vita segnata
Gioia, che aveva solo due anni al momento della scomparsa di Gabriella, ha parlato del profondo impatto che quella tragedia ha avuto sulla sua esistenza: «La mia vita è stata cambiata in tutto, sulle mie scelte e sulla mancanza dei miei affetti, perché due anni prima ho perso mio papà, che praticamente non ho neanche conosciuto. Mi era rimasta la figura della mamma e la vita mi ha tolto anche quella.»
Nonostante la giovane età, Gioia conserva un’immagine della madre che la consola: «Riesco a ricordare solamente il fatto che avevo una persona che mi consolava quando mi ero fatta male a un dito. Io ricordo questa persona che mi consola, che mi tiene in braccio e che mi dice che non è successo niente.»
Con la riapertura del caso, Gioia ha trovato un nuovo modo di sentirsi vicina a sua madre: «Mi fa sentire mia mamma più vicina. Io in questi anni ho ripreso in mano tutte le carte che riguardano questo caso irrisolto. Spero che ci siano degli sviluppi che mi diano la possibilità di capire un attimino di più. Non come è morta la mamma perché avrei anche paura di saperlo perché ne soffrirei, ma il perché. Vorrei sapere solo il perché.»
Il video delle rivelazioni
L’intervista ha anche fatto luce sul legame tra Gabriella Guerin e la baronessa Janette Rothschild. Le due donne si erano conosciute in Inghilterra, dove Gabriella e suo marito lavoravano come cuoca e maggiordomo per la famiglia Rothschild: «Mia mamma e mio papà sono andati a lavorare in Inghilterra per costruirsi casa. Mia mamma faceva la cuoca, mio papà faceva il maggiordomo e il tassista. Li hanno conosciuti lì: Janette era la moglie di Evelyn Rothschild ed è nata un’amicizia profonda. Da quello che mi racconta mio fratello, non sono mai stati trattati come la servitù. Facevano parte di una famiglia.»
Gioia ha condiviso la sua sensazione che Gabriella fosse rimasta coinvolta in qualcosa di più grande di lei: «La mia sensazione è che mia mamma si sia ritrovata all’interno di qualcosa di ingestibile da parte sua e più grande di lei. Chi ha fatto questo ha rovinato la vita di due figli e di altre persone.»
Nonostante il dolore, Gioia è determinata a scoprire la verità: «Parlo di omicidio. Secondo me sì, non trovo un’altra spiegazione. Mi piacerebbe solo sapere il perché mi hanno privato dell’affetto di mia madre. Vivo per questa cosa, fino a che sarò in vita continuerò a sperare di sapere il motivo per il quale mi hanno privato dell’affetto di mia madre.»