L’infettivologo Matteo Bassetti avverte sui troppi casi d’influenza e chiede un intervento straordinario del Ministero della Salute.
Matteo Bassetti, infettivologo e direttore del dipartimento interaziendale regionale delle malattie infettive della Liguria, ha dichiarato a Primocanale che “è stata la settimana più impegnativa per l’influenza negli ospedali“.
Al Policlinico San Martino di Genova, nel reparto diretto dall’esperto, ci sono attualmente otto pazienti ricoverati con forme gravi di H1N1 e H3N2. Prevalentemente soggetti fragili e anziani che non si erano sottoposti alla vaccinazione.
Bassetti chiede l’intervento del Ministero della Salute
Bassetti ha sottolineato con forza l’urgenza di un intervento da parte delle istituzioni: “Ci vuole un intervento straordinario anche da parte del Ministero, non è possibile che un argomento così importante come quello delle vaccinazioni venga discusso al bar o sui giornali“.
L’infettivologo ha evidenziato che l’80% dei pazienti ricoverati con influenza grave non è vaccinato, nonostante si tratti di persone appartenenti a categorie a rischio, come: anziani ultraottantenni, pazienti oncologici e soggetti con patologie ematologiche.
“Io mi sono sinceramente stufato, credo che occorrerà cambiare completamente l’approccio (…)“, ha spiegato. Il picco influenzale, previsto per metà gennaio, sta mettendo sotto pressione i pronto soccorso e i reparti ospedalieri, portando il sistema sanitario vicino al limite.
L’esempio negativo dei sanitari non vaccinati
Uno dei punti più critici evidenziati dall’infettivologo è la bassa percentuale di vaccinazione tra il personale sanitario. “Io penso che il personale sanitario dovrebbe essere tutto vaccinato per l’influenza, è un ossimoro“, ha dichiarato.
Matteo Bassetti ha paragonato questa tipologia di mancanza di precauzione a un operaio che lavora senza indossare il casco protettivo: “Per carità quel caschetto può anche rompersi se una trave è troppo pesante, come la vaccinazione può non funzionare perché ha un’efficacia del 50-60%, ma se i primi che non si vaccinano sono gli operatori sanitari è evidente che l’esempio è un esempio negativo“.
