Il leader del M5S, Giuseppe Conte all’attacco di Daniela Santanché dopo le anticipazioni di Report sulla cessione di Visibilia.
Le recenti anticipazioni della trasmissione Report sul caso della ministra Daniela Santanché hanno riacceso la polemica, con l’intervento dell’ex premier Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, come riportato da Lanotiziagiornale, è stato chiaro: “Chiederemo la calendarizzazione immediata delle sue dimissioni“.
Conte interviene sul caso della ministra Daniela Santanché
Durante un incontro con i giornalisti, Giuseppe Conte ha dichiarato: “Emergono nuove ombre sulla ministra Santanché, sulla sua trasparenza e sulla vendita di Visibilia anticipate da Report“. Parole che sottolineano la gravità del momento la ministra del Turismo e il governo guidato da Giorgia Meloni.
L’ex premier ha quindi annunciato un’azione concreta per spingere la ministra a fare un passo indietro: “Chiederemo la calendarizzazione immediata delle sue dimissioni”. Secondo Conte, il mantenimento di Santanché nel ruolo di ministra del Turismo rischia di danneggiare irrimediabilmente la credibilità delle istituzioni italiane, in particolare sul piano internazionale.
“Non è pensabile che la ministra Santanché possa promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo“, ribatte duramente.
La mozione di sfiducia e le accuse alla maggioranza
Il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte non è nuovo nel chiedere le dimissioni della ministra. Il 20 gennaio 2025, l’ex premier aveva annunciato su X (ex Twitter) la presentazione di una nuova mozione di sfiducia contro Daniela Santanché. L’obiettivo, secondo il leader pentastellato, è mettere il Governo “con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani“.
L’ex premier non ha risparmiato critiche alla maggioranza, accusandola di rimanere in silenzio di fronte a “pesanti accuse che riguardano esponenti del loro partito e l’uso che hanno fatto dei soldi che noi abbiamo stanziato per lavoratori e imprese“.
La vicenda Santanché continua ad essere un terreno di scontro politico. Le presunte “ombre” sollevate da Report potrebbero diventare il punto di partenza per una crisi più ampia.
