Assolto dall'omicidio della madre dopo aver ucciso il padre
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Uccide il padre e la madre: il giallo dell’assoluzione

Scena del crimine nastro polizia

Collin Griffith, 17 anni, è stato dichiarato non colpevole dell’omicidio della madre, avvenuto un anno dopo aver ucciso il padre.

Il caso di Collin Griffith ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica per la sua drammaticità e complessità. A soli 17 anni, il giovane si è trovato al centro di due diverse accuse di omicidio, una legata al padre e l’altra alla madre.

Polizia scena del crimine

Un passato segnato da violenza

La sua storia inizia in Oklahoma, il 14 febbraio 2023, quando chiama i servizi di emergenza per denunciare di aver sparato a suo padre, Charles Griffith, sostenendo di aver agito per legittima difesa. Le indagini, tuttavia, non riuscirono a confutare la sua versione, portando all’archiviazione delle accuse.

Dopo la morte del padre, Collin si trasferisce dalla madre, Catherine Griffith, in Florida, dove la situazione familiare non migliora. Sei mesi dopo il trasferimento, il giovane viene sottoposto a un trattamento psichiatrico obbligatorio, noto come Baker Act, a causa di una crisi mentale. Gli eventi continuano a degenerare fino a una nuova aggressione: nel novembre 2023 viene arrestato per aver aggredito la madre dopo che lei gli aveva tolto i videogiochi.

La notte dell’omicidio e il verdetto del processo

L’8 settembre 2024, la tragedia raggiunge il culmine. Collin chiama il 911, dichiarando che lui e la madre avevano avuto una lunga lite e che lei era caduta su un coltello, ferendosi mortalmente al collo. Quando gli agenti arrivano sulla scena, trovano Collin con le mani insanguinate e un coltello da 12 pollici sporco di sangue. Tuttavia, il ragazzo appare calmo e impassibile, un comportamento che insospettisce le autorità.

L’autopsia dimostra che la ferita della madre non poteva essere accidentale, e Collin viene arrestato con l’accusa di omicidio di primo grado, rapimento e violazione di un ordine restrittivo. Durante il processo, la difesa sostiene che Catherine potrebbe aver attaccato per prima, costringendo il figlio a difendersi.

Il 5 febbraio 2025, dopo giorni di testimonianze e analisi forensi, la giuria pronuncia il verdetto: non colpevole per omicidio e rapimento. Se condannato, il ragazzo avrebbe rischiato l’ergastolo, ma ora è un uomo libero, nonostante il suo passato turbolento continui a sollevare dubbi e polemiche.

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ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025 13:48

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