Ritrovato l’aereo scomparso in Alaska: tutti i 10 occupanti, inclusi pilota e passeggeri, sono deceduti. I dettagli.
L’Alaska, con i suoi vasti spazi incontaminati e le condizioni meteorologiche spesso imprevedibili, rappresenta una sfida costante per l’aviazione. Le comunità remote dipendono fortemente dai voli regionali per collegamenti essenziali, rendendo il trasporto aereo una componente cruciale della vita quotidiana.
![Aereo](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2024/12/SH_piccolo_aereo_volo.jpg)
Le sfide dell’aviazione in Alaska
Negli ultimi tempi, la sicurezza aerea negli Stati Uniti è stata messa a dura prova. Solo pochi giorni fa, il 30 gennaio, un aereo passeggeri si è scontrato in volo con un elicottero dell’esercito americano a Washington, causando la morte di 67 persone. Successivamente, il 31 gennaio, un aereo medico si è schiantato in un quartiere affollato di Philadelphia, provocando sette vittime e numerosi feriti. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei voli interni.
L’Alaska presenta particolari difficoltà per l’aviazione. Le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente, con nebbia fitta, nevicate improvvise e venti forti che riducono drasticamente la visibilità. Inoltre, molte aree non dispongono di infrastrutture radar avanzate, rendendo complicato il monitoraggio continuo degli aeromobili. Nonostante queste sfide, le compagnie aeree locali svolgono un ruolo vitale nel garantire collegamenti tra le comunità isolate.
L’incidente del volo aereo
Il 7 febbraio 2025, un Cessna Caravan della compagnia Bering Air è decollato da Unalakleet, una piccola comunità costiera, diretto a Nome, situata circa 230 chilometri a nord-ovest. A bordo vi erano nove passeggeri e il pilota. Il volo, parte di un servizio di trasporto pendolari regolarmente programmato, era una routine per molti residenti della zona.
Intorno alle 15:18, circa 40 minuti dopo il decollo, i dati radar hanno evidenziato una “rapida perdita di quota e velocità” dell’aereo. Le condizioni meteorologiche al momento includevano neve leggera e nebbia, con temperature intorno ai -8 gradi Celsius. Le autorità hanno perso il contatto con l’aereo poco dopo.
Le operazioni di ricerca e soccorso sono state immediatamente avviate, coinvolgendo la Guardia Costiera degli Stati Uniti e i vigili del fuoco volontari di Nome. Le squadre hanno perlustrato vaste aree di tundra ghiacciata e acque costiere, affrontando condizioni difficili e visibilità limitata.
Il giorno successivo, l’8 febbraio, i soccorritori hanno individuato i resti dell’aereo sul ghiaccio marino, a circa 54 chilometri da Nome. Purtroppo, tutte le dieci persone a bordo sono state trovate prive di vita. Le operazioni di recupero sono state complicate dalla fragilità del ghiaccio e dall’avvicinarsi di una tempesta.
Le autorità stanno indagando sulle cause dell’incidente, ma al momento non sono state fornite spiegazioni definitive. La comunità locale è in lutto per la perdita dei propri membri, sottolineando ancora una volta le sfide e i rischi associati all’aviazione nelle regioni remote dell’Alaska.
#UPDATE (1/2) #USCG has ended its search for the missing plane after the aircraft was located approx. 34 miles southeast of Nome. 3 individuals were found inside and reported to be deceased. pic.twitter.com/XndzBYHdCE
— USCGAlaska (@USCGAlaska) February 8, 2025