Milano, babysitter uccisa: il compagno della donna confessa l’omicidio durante un gioco erotico. Le indagini in corso.
Le indagini sulla misteriosa scomparsa della babysitter, avvenuta nella notte tra il 24 e il 25 gennaio a Milano, hanno preso una svolta scioccante: il compagno ha confessato di averla uccisa. Secondo il suo racconto, la tragedia sarebbe avvenuta accidentalmente durante un gioco erotico finito in tragedia. Tuttavia, il corpo della donna resta introvabile e il movente del delitto rimane un enigma. Il caso ricorda da vicino quello di Francesca Deidda e l’agghiacciante confessione del compagno.
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Le indagini proseguono: restano ancora molte ombre sul caso
Nonostante la confessione del compagno, come riportato da Today, molti aspetti della vicenda restano ancora da chiarire. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, ma il movente del delitto non è stato ancora stabilito con certezza. Gli investigatori stanno analizzando le dichiarazioni dell’indagato per verificarne l’attendibilità e ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.
L’autopsia sul corpo della babysitter, se e quando verrà ritrovato, sarà un elemento chiave per confermare la versione fornita dall’uomo. Nel frattempo, il tribunale deciderà sulla richiesta di convalida del fermo e sulla misura della custodia cautelare in carcere.
La confessione del compagno della babysitter
Durante l’interrogatorio in tribunale, l’indagato ha ammesso le sue responsabilità: “Sono stato io, ma non volevo ucciderla. Le ho rotto il collo durante un gioco erotico“. Ha poi aggiunto di aver nascosto il corpo per paura – in preda al panico – senza però riuscire a fornire indicazioni precise sul luogo in cui si trova la vittima.
L’uomo ha dichiarato di aver messo il cadavere in un borsone con le rotelle e di averlo trasportato fuori dal palazzo in cui la coppia conviveva da sei anni, nella periferia di Milano. Le immagini delle telecamere di sicurezza sono state fondamentali per le indagini: nei filmati si vede chiaramente l’indagato mentre trascina il pesante borsone nelle prime ore del mattino.
Attualmente, le ricerche si concentrano lungo il fiume Adda e il canale Muzza, nella zona di Cassano d’Adda, dove l’indagato avrebbe abbandonato il corpo il 25 gennaio, dopo averlo lasciato per ore all’interno della sua auto. L’appartamento della coppia e il veicolo sono stati posti sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti scientifici.