Alessia Pifferi, la decisione sulla nuova perizia psichiatrica: la reazione dei familiari
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Alessia Pifferi, la decisione sulla nuova perizia psichiatrica: la reazione dei familiari

sala tribunale

Caso Alessia Pifferi: la Corte d’Assise d’Appello di Milano dispone una nuova perizia psichiatrica per la 38enne condannata all’ergastolo.

La Corte d’Assise d’appello di Milano ha accolto la richiesta della difesa di Alessia Pifferiaccompagnata da un dossier di 63 pagine – di sottoporla a una nuova perizia psichiatrica. La 38enne era già stata valutata capace di intendere e volere da un esperto nominato durante il primo processo.

Tuttavia, il suo avvocato ha insistito sulla necessità di un ulteriore approfondimento, sostenendo che la donna possa soffrire di un “grave deficit cognitivo“. Ecco cosa è successo in aula.

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Caso Alessia Pifferi: la decisione della Corte d’appello

L’accusa, come riportato da Sky News, si era opposta alla richiesta di una nuova valutazione psichiatrica, ritenendo che non ve ne fosse alcuna necessità. Tuttavia, i giudici della Corte d’Assise d’appello hanno deciso diversamente, accogliendo l’istanza dell’avvocato di Alessia Pifferi.

Secondo il legale, un nuovo esame potrebbe far luce su possibili problematiche neurologiche. “Ho chiesto anche una risonanza magnetica perché potrebbe avere anche un problema che si potrebbe valutare da una risonanza, un problema al lobo frontale“, ha spiegato. La difesa sostiene che, sebbene non si tratti di follia, sia fondamentale comprendere se un disturbo cognitivo abbia avuto un ruolo determinante nella tragica morte della piccola Diana.

La reazione alla decisione della Corte

Dopo l’udienza, aggiunge Sky News, Alessia Pifferi ha abbracciato il suo avvocato prima di essere condotta fuori dall’aula dagli agenti della polizia penitenziaria. La decisione della Corte ha suscitato reazioni contrastanti.

La sorella della donna, Viviana, presente in aula insieme alla madre Maria Assandri, si è detta “tanto delusa” per la decisione di sottoporla a un nuovo esame psichiatrico. Nel primo processo, l’imputata era stata considerata capace d’intendere e volere. L’assegnazione dell’incarico ai periti, prevista per il 28 febbraio, rappresenta dunque un nuovo capitolo nel processo d’appello sull’omicidio della piccola Diana.

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ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025 16:26

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