Il telescopio spaziale Euclid ha catturato un raro anello di Einstein, rivelando una galassia distante 4,42 miliardi di anni luce.
L’universo è un immenso laboratorio naturale che offre agli astronomi continui spunti per nuove scoperte, con l’avanzare della tecnologia, strumenti sempre più sofisticati ci permettono di scrutare nel profondo del cosmo, rivelando dettagli impensabili solo pochi decenni fa, uno di questi strumenti è il telescopio spaziale Euclid. Lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l’obiettivo di studiare la materia oscura e l’energia oscura, due dei più grandi enigmi della cosmologia.
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Un’osservazione senza precedenti attraverso il telescopio spaziale Euclid
Di recente, Euclid ha catturato un’immagine straordinaria: un perfetto anello di Einstein, un raro fenomeno ottico che avviene quando la luce di una galassia lontana viene distorta dalla gravità di una galassia più vicina. Formando un anello di luce quasi simmetrico. Questo effetto, previsto dalla teoria della relatività di Einstein, non solo è spettacolare dal punto di vista visivo. Ma è anche uno strumento fondamentale per sondare le profondità dell’universo.
Il telescopio Euclid, posizionato a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, ha individuato un brillante anello luminoso attorno alla galassia NGC 6505, situata a 590 milioni di anni luce da noi. Questa galassia è conosciuta dagli astronomi da oltre un secolo, ma la vera sorpresa è arrivata analizzando l’anello stesso: esso è, in realtà, la luce distorta di una galassia ancora più lontana, posizionata dietro NGC 6505 e fino ad ora mai osservata.
L’allineamento perfetto tra le due galassie ha permesso a Euclid di catturare l’effetto della lente gravitazionale. Che ha amplificato e reso visibile la luce di questa nuova galassia, situata a ben 4,42 miliardi di anni luce dalla Terra. Questa scoperta dimostra l’eccezionale sensibilità di Euclid, che riesce a portare alla luce dettagli nascosti anche in aree del cielo già studiate in passato.
Perché questa scoperta è così importante?
Gli anelli di Einstein sono strumenti preziosi per gli scienziati: permettono di misurare la massa delle galassie che fungono da lente gravitazionale e di studiare la distribuzione della materia oscura. Una componente invisibile dell’universo che costituisce la maggior parte della sua massa. Inoltre, questi fenomeni offrono uno sguardo unico su galassie lontane che, senza la lente gravitazionale, rimarrebbero completamente inaccessibili.
“La galassia è nota agli astronomi da molto tempo. Eppure questo anello non è mai stato osservato prima. Questo dimostra quanto sia potente Euclid (alla cui progettazione ha partecipato anche la Nasa), che può scoprire cose nuove anche in luoghi che pensavamo di conoscere bene“, ha dichiarato Valeria Pettorino, scienziata del progetto Euclid come riportato da fanpage.it.