Il presidente Trump dichiara l’intenzione di impedire l’influenza cinese sul Canale di Panama e valuta l’eliminazione del servizio postale.
Il Canale di Panama è da sempre un punto nevralgico per il commercio internazionale. Collegando l’Oceano Atlantico al Pacifico e facilitando il transito delle merci tra le principali economie mondiali. Costruito dagli Stati Uniti agli inizi del XX secolo, il canale è stato consegnato a Panama nel 1999, in seguito ai trattati Torrijos-Carter. Da allora, la gestione dell’infrastruttura è rimasta sotto il controllo panamense, garantendo il passaggio sicuro delle navi di tutte le nazioni.
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Le tensioni geopolitiche attorno al Canale di Panama
Negli ultimi anni, la crescente influenza della Cina in America Latina ha alimentato preoccupazioni a Washington. Investimenti cinesi in porti, infrastrutture e settori strategici nei pressi del canale hanno sollevato timori sul possibile controllo indiretto di Pechino su questa cruciale via commerciale. Sebbene il governo panamense abbia sempre ribadito la propria sovranità, il tema resta al centro del dibattito geopolitico.
Le dichiarazioni di Trump e le conseguenze per l’USPS
Nel corso di un evento a Washington organizzato dall’Associazione dei Governatori Repubblicani, il presidente Donald Trump ha ribadito la sua posizione: “È stata l’opera più costosa che abbiamo mai costruito, abbiamo perso migliaia di uomini.” Il presidente ha poi aggiunto con fermezza: “Non lo lasceremo alla Cina.”
Trump ha anche fatto riferimento alla questione della Groenlandia, affermando: “Ci occuperemo anche di quello.” Le sue parole evidenziano la determinazione dell’amministrazione americana nel contrastare l’espansione dell’influenza cinese in aree considerate strategiche dagli Stati Uniti.
Parallelamente, emerge un’altra notizia di rilievo: Trump starebbe valutando l’eliminazione del servizio postale americano (USPS). Secondo il Washington Post, il presidente sarebbe pronto a firmare un ordine esecutivo per licenziare i membri del consiglio di amministrazione dell’USPS e integrare l’agenzia all’interno del Dipartimento del Commercio, guidato da Howard Lutnick. “La mossa smantellerebbe un servizio che esiste da circa 250 anni, gettando potenzialmente nel caos trilioni di transazioni”, sottolineano le fonti.
La svolta più drastica, però, riguarda il Dipartimento della Difesa: oltre 50.000 dipendenti potrebbero essere licenziati, come riportato dalla CNN, nell’ambito dei tagli che l’amministrazione Trump sta implementando.